A conclusione della sua stagione lirica, il Teatro Comunale di Ferrara ha proposto, in collaborazione con il Teatro Dante Alighieri di Ravenna e la Fondazione I Teatri di Reggio Emilia, il mirabolante RINALDO di Georg Friedrich Haendel nel memorabile allestimento di Pier Luigi Pizzi, nato nel 1985, proprio per il Teatro Municipale Romolo Valli.
Praticabili mobili agiti da uno stuolo di abilissimi, velocissimi, silenziosissimi servi di scena – applauditissimi, meritatamente, alla fine – gli stessi che agitano e gonfiano velari e mantelli dei personaggi, fermi, o che appena gestiscono stanti, in trono, su fierissimi, statuari cavalli.
Tutto è sempre in movimento, ma soprattutto sempre in musica, e ciò che più conta, mai distrae da questa! Al momento delle arie tutto si ferma, le luci vengono puntate sui cantanti che interpretano i loro amori, furori, languori, terrori, con elegantissimi “affetti”. Solo i velari sono in movimento come nei cieli della pittura settecentesca, percorsa da eterni venti primaverili che agitano drappi sontuosi su nuvole vaporose per l’apoteosi di dèi ed eroi, ma anche di santi o maghe su carri tirati da Grifi, Cavalli furibondi e schiumanti-fumanti immersi in colori infernali: Armida ed Argante.
Le rappresentazioni si sono tenute il il 4 e 6 Maggio. La preziosa Accademia Bizantina era condotta con la consueta cura da Ottavio Dantone, anche al cembalo. I cantanti seguiti come sempre con attenzione, erano: Krystian Adam, GOFFREDO; Maria Grazia Schiavo, aveva il ruolo soltanto scenico di ALMIRENA, cui dava voce, in buca, con molta proprietà: Rosanna Savoia; Delphine Galou era RINALDO, mentre Riccardo Novaro ricopriva il ruolo di ARGANTE, e Roberta invernizzi, quello di ARMIDA, i migliori in campo! Antonio Vincenzo Serra era un MAGO CRISTIANO molto convincente, e corretti si sono dimostrati: l’ ARALDO di William Corrò, e la SIRENA di Lavinia Bini.
Successo pieno per questo spettacolo inequivocabilmente nel gusto anni’80, ma ancora di grandissimo valore e resa scenica. Ricco d’invenzioni, movimento, come si è detto, basti pensare al secondo atto sull’acqua, od alla battaglia appassionante del terzo. Continui i riferimenti al teatro barocco reinventato con elegantissima sottigliezza.
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