Una delle colte (sic) firme del movimento lgtb italiano scrive su uno dei portali seri con la parola gay nel dominio di elezioni e di gay possibilmente eletti, sicuramente candidati, certamente inutili. La colta firma, che è un poeta, parla di ”sussurri” gay alle amministrative.
Diversi esponenti gay in diverse città italiane, distribuiti tra Arcigay, Sel e Gaylib, sono pronti per essere eletti e rimediare altre clamorose figuracce. Perché la politica si fa con i sogni solo nella testa dei dirigenti di Arcigay, nella realtà si fa con i voti. E i voti per appoggiare le questioni legate ai diritti delle coppie lgtb semplicemente non ci sono, non ci sono a livello locale. Non ci sono a livello nazionale. Le persone omosessuali elette in queste o quelle liste servono a procacciare voti. I partiti, lo hanno dimostrato più volte, volteranno loro le spalle quando cambierà il vento. Il giorno dopo gli scrutini.
La futura rappresentanza gay, a tal proposito il poeta colto firma del serio portale ci informa che alcuni sindaci hanno accettato alcune delle proposte di Arcigay, fatto che alla più inutile associazione lgtb d’Europa basta per gridare al miracolo, ci darà molto lavoro. Nel senso che potremo stare lí e ricordare ancora una volta l’inutilità della loro illustre presenza.
Va ricordato, non solo perchè ci piace, soprattutto perché è così, che nei paesi dove si sono raggiunti risultati concreti: diritti, in soldoni, gli appartenenti all’associazionismo lgtb, quello che parla poco e fa molto, si sono guardati bene dallo scendere in politica direttamente. Le ragioni sono semplici da comprendere per tutti, meno che per gli inutili capi del movimento italiano.
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