Sono già iniziate le solite insulse polemiche sul Gay Pride di Bologna, che celebra l’evento nazionale, quello che dovrebbe dare il ”la” a una nuova serie di rivendicazioni che tali resteranno, come sempre.
Mentre l’ennesima persona omosessuale viene pestata e insultata all’ospedale, mentre si continua a fare finta che nulla di ció che succede succeda sul serio, con la politica impegnata con gli scandali nella Lega e quella brava gente dei ‘‘capi del moviemento” occupati a commentare ciò che succede dentro la politica, affinché si capisca che sono ”introdotti”, riesplodono le strumentali polemiche sulla marcia del Gay Pride.
Ne abbiamo proprio pieni i maroni, come si dice in Emilia Romagna, di queste schermaglie tra bigotti e anti-bigotti, tra chi è pro e contro, tra religioni e anti-religioni. L’Italia è un paese svergonatamente insensibile ai diritti di chi non ne ha. Questo è il fatto: o si comincia da lí o non c’è Gay Pride che tenga.
Naturalmente giungano i nostri migliori auguri agli organizzatori, sperando che oltre a celebrare il loro ego e la loro inutile presenza sul territorio nazionale, il Gay Pride bolognese serva anche a qualcosa.
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