Il Ministro dell’Etica e dell’Integrità (che ci vuole coraggio anche solo per scegliere certe denominazioni) ugandese aveva pensato bene di essere presente personalmente insieme alla polizia, al momento dell’arresto dell’attivista Kasha Jacqueline
Nabagasera, la cui colpa è quella di essere lesbica in un paese ferocemente omofobo dove essere omosessuali è peggio che essere corrotti, e di avere partecipato all’Europride 2011. L’attivista è nota anche in Italia per la sua collaborazione con l’Associazione Certi Diritti che ha reso nota la notizia. Nabagasera è riuscita a fuggire e la polizia ne ha perse le tracce. Le forze dell’ordine e il Ministro avevano fatto irruzione durante una riunione di attivisti lgtb ugandesi al grido di ”Non accettiamo l’omosessualità in Uganda, quindi andatevene a casa”.
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