Ci sono notizie su diversi fronti che ci fanno comprendere come la guerra che numerosi religiosi combattono contro l’omosessualità sia una battaglia personale contro le tendenze omosessuali che molti di essi vivono
clandestinamente. Dagli Stati Uniti arriva una notizia che vede coinvolto un altro pastore anti-gay, l’ennesimo, ferocemente avverso alla parità di diritti per lesbiche e gay, che è stato catturato da un poliziotto in borghese mentre faceva cruising in un parco. L’uomo, 33 anni, si dichiarava contrario ai diritti di gay e lesbiche ed è membro di una delle tante chiese integraliste e di ultradestra americane, chiamata Blessed Assurance Temple.
A Madrid un piccolo gruppo di preti gay e suore lesbiche si ritrovano segretamente per pregare ogni mercoledì per le vittime dell’omofobia e contro l’odio omofobo promulgato dalla chiesa medievale di Ratzinger e dai suoi eserciti. La notizia fa tenerezza.
Dal Paraguay arrivano le parole dell’Arcivescovo della città di Asunción che, a un convegno di educatori cattoli -perché parlano solo al ombelico, come fa Arcigay in Italia- rimarcava che le unioni omosessuali ”distruggono la famiglia fondamento della società e quindi la società basata sulla famiglia” in un refrain che abbiamo già letto migliaia di volte. Naturalmente gli attacchi non sono andati agli scandali dei preti pedofili, segno evidente che alla Chiesa di ciò che succede nella società importa poco, quello che vogliono è salvare l’istituzione temporale.
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