A parte il dolore, le immagini di una enorme tragedia (che poteva avere conseguenze peggiori se la nave non si fosse adagiata sulle rocce) che come sempre si dice avrebbe potuto essere evitata (è evidente chele cose che galleggiano possono affondare,
ma fregarsene delle più elementari norme di sicurezza durante la navigazione, come ad esempio evitare di avvicinarsi troppo alla costa, è troppo), ciò che più ci colpisce è la sfacciataggine di coloro che dovrebbero essere capaci di assumersi responsabilità. Parlare del capitano della nave sarebbe troppo facile, l’uomo peraltro sta già pagando con il carcere le sue responsabilità e i giudici indagheranno e stabiliranno se condannarlo o no. I racconti di coloro che dalla nave sono usciti vivi, la grande maggioranza per fortuna, parlano di disinteresse, superficialità, non preoccupatevi che va tutto bene, mentre una nave sta affondando e ci sono quattromila e duecento persone da evacuare. Un fatto gravissimo che ci regala, una volta di più, l’immagine di un’Italia e di un popolo dove tutto conta, fuorché prendersi le dovute responsabilità. Al Tappone ha fatto scuola.
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