Quando si pratica la violenza per tutta una vita non ci si può aspettare pietà: è una legge spietata, dura e più forte del buon senso. E non stiamo dicendo che pensiamo che sia giusto. Scrivono che
ha chiesto pietà quando lo hanno catturato. Lo hanno preso a pungi e calci prima di ammazzarlo con un colpo in testa. Finisce così la tristissima storia della Libia di Gheddafi e della sua famiglia, una storia costellata di attentati, assassinii di stato, violenze, intimidazioni, dittature e stravaganze sulla pelle del popolo libico e dei suoi vicini, di tratta di immigrati e chissà cos’altro. La follia di Gheddafi non si curava nemmeno di sacrificare i suoi propri figli se in gioco c’era il suo potere. Quarantatré anni finiti in un attimo, con calci e pugni e un colpo in testa. Ora la Libia deve rinnovarsi: lo farà in direzione di una democrazia moderna o virando verso uno stato islamista? La posta in gioco è altissima.
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