Napolitano è chiarissimo: ”…la mancata approvazione, da parte della Camera, dell’articolo 1 del Rendiconto Generale dell’Amministrazione dello Stato, e, negli ultimi tempi, l’innegabile manifestarsi di acute
tensioni in seno al governo e alla coalizione, con le conseguenti incertezze nell’adozione di decisioni dovute o annunciate, suscitano interrogativi e preoccupazioni i cui riflessi istituzionali non possono sfuggire. La questione che si pone è se la maggioranza di governo ricompostasi nel giugno scorso con l’apporto di un nuovo gruppo sia in grado di operare con la costante coesione…”, la nota ufficiale del Capo dello Stato è tranchante: il voto contrario di ieri ha riflessi istituzionali. Lo aveva confermato il boato che si levav dai banchi dell’opposizione non appena il tabellone aveva reso noto il risultato: 290-290, respinto. Grida: ”Dimissioni-dimissioni”, Al Tappone che abbandona in fretta l’aula e i capigruppo di Pd, Idv, Fli, Udc che intervengono e chiedono tutti la stessa cosa. Sono i primi effetti della bocciatura dell’articolo 1 del rendiconto dello Stato per l’esercizio finanziario.
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