Succede negli Stati Uniti nell’ottobre del 2010. Un estremista religioso a capo della propria personale setta composta da alcune donne con cui passava il tempo a fare figli, ha visto uno dei
bambini di appena quattro anni toccare il sedere a un compagno. Dopo essersi infuriato con la madre del piccolo (che successivamente lo ha aiutato a depositare il cadaverino in una valigia e a gettarlo da qualche parte), si è ritirato con lui in una stanza, ha intonato un padre nostro e ha sparato un colpo in testa al bambino. La notizia è stata sconosciuta alla polizia fino al febbraio di quest’anno quando un’anonima testimone, ora sotto protezione, ha denunciato i fatti, dicendo che il piccolo era stato ammazzato perché ritenuto omosessuale dal suo carnefice. La polizia ha arrestato l’uomo Peter Lucas Moses di 27 anni e le tre donne che lo hanno ”aiutato”: Rae Sisk, di 25 anni, Lavada Quinzetta Harris, di 40 e Larhonda Renee Smith, anche lei di 40 anni.
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