Erano amici, ma si sa che i tempi cambiano, e quello che era utile un giorno il giorno dopo non lo è più. Poche settimane dopo essersi pubblicamente dispiaciuto per il suo amico Gheddafi, il Berlusca approva
il bombardamento della Libia (in pratica una dichiarazione di guerra, e non sappiamo se ha detto sì piangendo, ché l’Omino è sensibile) dopo un colloquio con Obama, scatenando un putiferio nella sua coalizione. La Lega dice no, altri gridano e il PD è pronto a soccorrere il Governo a patto che si bombardi ‘‘dentro i limiti imposti dalla risoluzione ONU”. Speriamo qualcuno dica alla Signora Finocchiaro che quei limiti sono già stati più che ampiamente superati.
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