di Paolo M. Minciotti #LGBTQI twitter@gaiaitaliacom #unionicivili
Dicono sia stata Giorgia Meloni, lancia in resta, a lanciare il grido che tutta l’impresentabile destra italiana aspettava: “Aboliamo le Unioni Civili” che è poi la legge che consente anche alla bionda Fratella [sic] d’Italia di stare in coppia con tutti i diritti, anche se non è sposata. Certo potrebbe farlo se lo volesse, cosìcché meglio togliere diritti agli altri, quelli che sposarsi non possono, perché sotto elezioni in questo paese di impresentabili cialtroni che incarnano la politica del non faccio nulla, ma prendo soldi e vado in tivvù, qualsiasi proposta serve.
Anche Mariano Rajoy fece la stessa cosa in Spagna nel 2012, chiese l’abolizione del matrimonio ugualitario, ma fu sommerso da una marea di buuuuhhh, trattamento che alla destra in Italia non è concesso, perché tutta l’informazione – soprattutto quella che si spaccia di sinistra – la tratta coi guanti. Perché non si sa mai…
Ritengo che non ci sia da preoccuparsi. Non lo faranno. Se anche dovessero vincere le elezioni, cosa della quale è lecito dubitare, il 5 marzo si scanneranno ed ognuno andrà per la sua strada, perché gli importa la poltrona, non ciò che faranno o non faranno. In più, è storia quotidiana, il centrodestra ha una vera e propria ossessione per la Famiglia, quella che piace tanto a loro, quella tradizionale diciamo così, quella che ti piace così tanto che te ne fai anche quattro o cinque nel corso di una vita e poi vai in giro per comizi a fare il/la moralista, ma l’importante è che tu faccia le leggi per te e per gli ipocriti come te. E soprattutto niente coppie dello stesso sesso, che non si sa mai che il tuo vicino di banco in parlamento non venga riconosciuto in qualche cespuglio praticando il turpe vizio dei Greci, ché la vita è infame…
Nel frattempo comunque c’è di che stare allegri: è infatti iniziato il tour del ministro Orlando che per farci tutti felici si farà vedere in giro con Sergio Lo Giudice e Monica Cirinnà nei locali di qualche associazione, con qualche presidentucolo di parlamentino che non starà nella pelle, perché sotto elezioni son tutti paladini di qualcosa. Poi si dimenticano. Inizierà dal Circolo Mario Mieli di Roma.
(30 gennaio 2018)
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