di Daniele Santi
C’erano tutti quelli del “No” all’Unione Europa quando c’era da votare “No” alla risoluzione sulla Brexit: c’erano gli incompetenti millantatori del M5S, c’era la Lega di Salvini, c’era quello sciacallo di Farage, c’era la signora Le Pen: tutti insieme appassionatamente contro l’Unione Europea, tutti insieme appassionatamente contro la risoluzione sulla Brexit.
Lo racconta in un interessante cronaca sull’Huffington Post l’ex presidente della provincia di Torino Mercedes Bresso, ora deputata europea, commentando il voto contrario alla risoluzione sulla Brexit dei partiti che fanno capo ai signori del separatismo, ai signori del no all’Unione Europea che dall’Unione Europea prendono un lauto stipendio, ai buffoni di corte al servizio del viscido populismo che propugnano, a coloro che in nome di un continuo “No” e di una coerenza che non esiste nemmeno nella loro testa, si alleano per distruggere invece di costruire.
Per la cronaca la “risoluzione Brexit” era quella che chiedeva l’attivazione immediata della procedura che porterà la squallida isoletta europea [cit. Stephen Frears] fuori dall’Unione Europea approvata a larga maggioranza con 394 voti a favore, 200 contrari (tutti i populisti d’Europa erano contrari, M5S in testa, perché l’importante è il girdo che parla alla pancia che porta il voto, poi l’azione politica è cosa altra, soprattutto quando si hanno poche idee e molti capi) e 71 astenuti.
(30 giugno 2016)
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