19.1 C
Milano
20 C
Roma
Pubblicità
Roma
cielo sereno
20 ° C
20.6 °
18.9 °
46 %
2.1kmh
0 %
Lun
30 °
Mar
31 °
Mer
32 °
Gio
34 °
Ven
33 °

POLITICA

Pubblicità

ALTRA POLITICA

Pubblicità

ESTERI

Pubblicità
HomeNotizieCinema & TVMuccino che si crede un regista critica Pasolini che sarebbe stato un...

Muccino che si crede un regista critica Pasolini che sarebbe stato un “non regista”

Pubblicità
GAIAITALIA.COM NOTIZIE anche su TELEGRAMIscrivetevi al nostro Canale Telegram
GAIAITALIA.COM NOTIZIE su WHATSAPPIscrivetevi al nostro Canale WHATSAPP

Gabriele Muccino 2015 - 01di Daniele Santi

 

 

 

 

 

La famiglia cinematografica Muccino ci ha regalato non solo un mediocre regista ed un pessimo attore, ma ora – sono i miracoli di questa Italia che vive del nulla e sul nulla culturale – ci regala anche pregiate opinioni su ciò che un grandissimo come Pier Paolo Pasolini avrebbe dovuto essere come regista. Lo dice Gabriele Muccino, uno che i film li fa in America dove i film li fanno i produttori ed i dollari. Basta essere disposti a seguirli e si diventa una star.

 

Ecco la differenza tra Muccino e Pasolini sta tutta lì: uno è voluto diventare una stella, l’altro ha voluto fare ed è riuscito a fare “Cultura”, con la C maiuscola. Tant’è vero che a quarant’anni dalla morte ne stiamo ancora discutendo. Consideriamo geniali le visioni sociali che Pasolini ha inserito in tutte le sue opere, anche in quelle cinematografiche, volutamente sporche, “amatoriali” le definisce il buon Muccino (lui che per sopperire ai suoi insopportabili dialoghi li copre con la musica), “proletarie” le definiamo noi, perché la poetica di Pasolini era quella degli ultimi, poetica che non si sarebbe potuta praticare “patinando” le opere di nulla. Che è ciò che fa Muccino.

 

Muccino ScreenShot

Muccino poi si indigna, che è il mestiere delle Dive, perché su Facebook lo insultano, sentendosi l’unico insultato perché portatore di verità, ma su Facebook tutti insultano tutti e sono incapaci di valutare l’opinione altrui come tale. Anche quando è risibile come quello di Muccino.

 

Si è poi imbestialito il bravino Muccino ed ha parlato di “olio di ricino”, quasi che avesse compreso “Salò e le 120 giornate di Sodoma”, o che qualcuno gliel’avesse spiegato, riferendosi ai commenti ed agli insulti ricevuti. Che è un po’ quello che è successo a noi quando abbiamo visto il suo insulso film interpretato dall’insulso fratello-attore con la esse spastica (cit.), ritenendoci insultati da tanta pochezza cinematografica.

 

Poi Muccino se n’è andato in America e lì ha trovato mezzi ed ambiente per sentirsi ciò che vuole sentirsi. Non un regista, ma un dio. Non un regista, ma uno che lavora con Will Smith.

 

Il suo inutile post su uno dei più grandi intellettuali italiani degli ultimi cento anni è la dimostrazione del nulla culturale rappresentato da Gabriele Muccino.

 

Qualcuno si è chiesto poi sulla pagina Facebook del regista che cosa resterà di lui tra quarant’anni. Noi crediamo che ne bastino dieci. Se gli va bene.

 

Se poi questo articolo dovesse dargli fastidio sappia che non di attacco personale si tratta perché non abbiamo piacere di conoscerlo, e ringraziamo per questo anche gli dei nei quali non crediamo, noi stiamo parlando di Cinema con la “C” maiuscola. Cosa che esclude Muccino. Così che ci tocca macari fare un po’ di ironia.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(4 novembre 2015)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

©gaiaitalia.com 2015 – diritti riservati, riproduzione vietata

 

Iscrivetevi alla nostra newsletter (saremo molto rispettosi, non più di due invii al mese)

Torino
cielo sereno
13.5 ° C
15.5 °
12.6 °
70 %
4.6kmh
0 %
Lun
24 °
Mar
22 °
Mer
25 °
Gio
25 °
Ven
25 °
Pubblicità

LEGGI ANCHE

×