di Gaiaitalia.com
Le associazioni italiane LGBTI e tutte le associazioni impegnate sul terreno delle libertà civili, che aderiscono alla Campagna #LoStessoSì, all’indomani della sentenza della Corte Edu che condanna lo Stato italiano per la violazione dell’articolo 8 – il diritto al rispetto per la vita privata e familiare – della Convenzione europea dei diritti umani, esprimono preoccupazione per l’inerzia di un legislatore che colpevolmente, al di là del colore politico, non ha saputo sino ad oggi riconoscere dignità sociale alle relazioni familiari delle persone omosessuali.
Chiediamo che il Governo italiano si esprima, in modo inequivoco e coerentemente con gli impegni assunti dai propri esponenti nel corso di questi mesi, dichiarando di rinunciare alla impugnazione della decisione, mediante acquiescenza.
Chiediamo altresì che il Parlamento italiano introduca senza ritardi una legge che garantisca alle coppie dello stesso sesso la protezione della vita familiare mediante l’estensione del matrimonio civile, l’unico istituto che garantirebbe realmente la piena uguaglianza tra tutti i cittadini e le cittadine.
Lo Stato italiano sarà da oggi sotto osservazione da parte dell’Assemblea dei Ministri del Consiglio d’Europa, ma anche le associazioni continueranno a vigilare, perché non vengano introdotte forme di discriminazione in materia di diritto di famiglia.
D’ora in avanti il colpevole immobilismo delle istituzioni provocherà per lo Stato l’obbligo di risarcire ogni singola persona o coppia omosessuale vittima di violazione del diritto fondamentale alla vita familiare.
Risarcimenti che peseranno sulle casse dello Stato e sulle tasche di ogni singolo cittadino costretto a pagare per l’inerzia della classe politica.
Noi ci impegneremo a promuovere e sostenere tutte le relative azioni giudiziarie.
(23 luglio 2015)
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