I Dorotei del PD attraverso Franceschini hanno già fatto sapere che Cuperlo “non potranno votarlo”, così che è possibile che i Dalemiani facciano sapere presto che Franceschini, per fare un nome, non potranno votarlo, ma non ci pensano per il momento, dato che i Dalemiani sono troppo occupati nell’opera di distruzione di Matteo Renzi (che nemmeno è candidato, per il momento) e con i diktat del Leader Massimo che avverte, minaccia, consiglia, in pieno stile D’Alema, (Renzi gli ricorda che non deve chiedergli il permesso per fare ciò che vuole fare), e non potrebbe essere altrimenti.
Tra tutte queste stupidaggini, più tutte le altre che verranno, mancano le perle di Rosy Bindi che per il momento sta zitta, ma non durerà molto, e si distinguono gli interventi di Giuntella e Civati che da punti di vista differenti raccontano l’orrendo spettacolo che il PD sta offrendo (per l’ennesima volta) ad elettori, simpatizzanti, votanti potenziali ed elettori che, nonostante tutto, continuano a credere nel lavoro di tutti quelli che sono la base del partito, che in nome della eccellente classe dirigente del PD, mi riferisco soprattutto a quella locale, se ne sbatte dei veleni della dirigenza, che mette a repentaglio la vita del partito.
Il PD è a rischio spaccatura, e saranno i Dorotei a volerla con i loro veti, mandando alle ortiche tutto quanto di bello questo partito nato da esperienze tanto straordinarie come il cattolicesimo sociale e la sinistra, potrebbe fare per l’Italia.
Chiedergli di accorgersi che è necessario fare presto, vorrebbe dire farli uscire dal film in cui vivono, sono troppo occupati a pensare che con Bersani era meglio.
I risultati li abbiamo già visti.
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