Il presidente-dittatore ha usato la mano pesante e ha scatenato i carri armati contro la città di Hama provocando non meno di centoventi morti (le organizzazioni per i diritti umani del paese non
sono in grado di dare cifre precise), e distruggendo parte della città. L’intenzione del dittatore siriano e dei suoi scagnozzi era quella di farla finita con i rivoltosi prima dell’inizio del mese sacro del ramadan. Non sappiamo se sia riuscito nell’intento, sappiamo che la violenza gratuita con cui governi musulmani ammazzano cittadini musulmani altro non fa che rafforzare le tesi degli integralisti, dietro l’angolo e pronti a montare sul carro delle nuove teocrazie islamiste.
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