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Guarda guarda Landini decide uno sciopero (e la Uil e Usb lo mollano)

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di Daniele Santi

Non è che uno ce l’ha con Maurizio Landini o vuole chissà cosa – e poi la domanda sarebbe “Come posso avere qualcosa contro Maurizio Landini che si martella le dita da solo?” – ma qualche domanda sulle condotta che ha deciso di tenere il leader della Cgil, uno sciopero dietro l’altro e uno funziona meno dell’altro, qualche domanda la fa venire.

Perché Landini ha appena deciso un nuovo sciopero per il 12 dicembre anticipato da Meloni che ha appena sbugiardato l’aumento degli stipendi per il poltronificio Cnel (Renzi docet) a guida Brunetta, ricordando che gli adeguamenti degli stipendi non sono graditi a Palazzo Chigi. Ci si chiede se avrà più eco la reprimenda meloniana o lo sciopero landiniano. Ma la Cgil è contro la manovra, per un aumento dei salari e per un “contributo di solidarietà” che venga dalle ricche tasche dei più ricchi. Casualmente, perché la sfiga ci vede benissimo, il 12 dicembre è un venerdì e volete che Meloni si lasci sfuggire l’occasione?

“In quale giorno della settimana cadrà il 12 dicembre?”, si chiede. Se lo chiede a voce alta e non nel suo appartamento privato mentre si rifà il trucco, e se lo chiede a seguito dell’annuncio di Landini a Firenze della convocazione dello sciopero della Cgil per protestare contro la manovra del governo che considera “sbagliata, ingiusta e da cambiare”.

Nessuno che risponda come si deve: e cioè che il 12 dicembre è l’anniversario della strage di Piazza Fontana (12 dicembre 1969), ma che importa… La domanda è: per quanto Landini presterà il fianco ai sarcasmi della presidente del Consiglio contro i lavoratori e al suo disprezzo verso il diritto di sciopero? Citare l’Istat e la crescita zero dell’Italia costerà tanta fatica? Proposte (per chiedere…)?

Poi l’appello di Landini: “Faccio appello a tutti, donne e uomini, lavoratrici e lavoratori perché il 12 dicembre siano con noi in piazza”. E ci si chiede fino a quando Landini penserà di andare da solo – Uil e Usb lo hanno appena scaricato e andranno per i fatti loro, USB in sciopero il 28 novembre – andando alla guerra senza apparentemente pensare a quella che un tempo, quando eravamo giovani e forse belli, si chiamava piattaforma condivisa e si aveva addirittura l’ardire di andare uniti con lo stesso obbiettivo e la stessa sete di giustizia sociale.

No. Oggi abbiamo Landini che da solo porta in piazza quelli che può una volta al mese mentre il governo se ne frega e lui sembra seguire più una strategia Landini-centrica attorno all’ombelico della segreteria generale CGIL che un preciso progetto di lotta per la gente comune. Crediamo non si possa continuare ad esprimere il proprio dissenso in scioperi sempre meno partecipati prestando il fianco a sarcasmi e frecciatine. Ma il segretario Cgil è lui, e si immagina che sappia quello che fa. Perdonatelo.

 

 

 

(7 novembre 2025)

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