di P.M.M.
Che Paolo Barelli si incazzi e si rivolga all’indirizzo leghista al grido di “Ignoranti, leggete la nostra proposta sullo Ius Scholae” non rinnova un’opinione assai diffusa su Lega e leghismi, ma pone domande su quanta contezza abbia Forza Italia considerando che con la Lega (Ïgnoranti, leggete…..) c’ha fatto sette governi. Di cui uno di unità nazionale.
Oggi è Barelli, capogruppo di Forza Italia e fedelissimo di Tajani a prendere le difese del presidente del partito messo sulla graticola dalla sacra famiglia da Arcore, accusando di ignoranza la Lega che dice no senza averla letta, quella legge che abbiamo rinominato Ius bla bla bla, ma che potremmo anche definire Ius la qualunque, e non farebbe nessuna differenza. Perché anche questa polemicuccia barelliana fa parte della solita manovra di distrazione di massa.
Intanto a non volere calendarizzare la legge-specchietto per le allodole nota come Ius Scholae è proprio Forza Italia perché se PD, AVS e M5S poi la votano e mettono sotto il governo Tajani come lo racconta alle auguste maestà cui deve rispondere? Significherebbe portare il paese ad elezioni anticipate con Meloni che si prende tutto e lui, il Tajani, va a casa.
Così, per intanto, la manovra di distrazione di massa deve distogliere l’attenzione dalla poderosa macchina da guerra di famiglia che ha ordinato lo svecchiamento di Forza Italia: hanno parlato i Berlusconi, non i La Qualunque, e gli hanno detto – al Tajani – bye bye be good; tempi e modi li vedremo in futuro, ma il Piersilvio ha fatto nomi e cognomi e indicato obbiettivi. Poi ha attaccato lo Ius Scholae nei modi facendo notare l’inconcludenza di Tajani che ha lanciato la provocazione all’opposizione, l’opposizione ha detto noi ci siamo e lui ha fatto precipitosa marcia indietro. E Barelli incolpa la Lega.
Poi Barelli, un altro fine statista, dice la sua sul Berlusconi II possibile in un’intervista a Repubblica: “Se entra (il Piersilvio, ndr) mi fa piacere (…) tenendo presente di valorizzare quello che c’è e che c’è un leader al 30%”. Più una vasta prateria di non votanti, ma questo a Barelli non interessa: lui in modo un po’scoordinato, sta difendendo l’indifendibile Tajani con annesso il suo seggiolino di capogruppo. E la sua finissima analisi politica lascia interdetti.
Mica uno si può lasciare giubilare senza lottare, perdio.
(19 luglio 2025)
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