di Giancarlo Grassi
Meno di 48 ore fa sono saltati i voli gestiti da Linate, coinvolti cinque aeroporti e centinaia di voli, con Enav che rimbalza a Enac che chiede lumi a Tim e, come al solito, ci finirà in mezzo la procura: indagini, possibili colpevoli e la solita Italia. Nel frattempo i passeggeri vengono fatti scendere dagli aerei, nessuna informazione e quando si informa lo si fa con italica vaghezza con inviati a rivolgere le solite domande da poveracci per poi metterle in fila e costruire il servizio che serve alla rete, e non alla verità.
Il giorno dopo è stato il turno dell’alta velocità che, per cause in corso di accertamento/aggiornamento, ha maturato enormi ritardi. Le ragioni non sono note al momento in cui scriviamo, si aspettano notizie del solito chiodo malandrino. L’unica certezza è il silenzio di Salvini che impegnato con i no propagandistici alla settimana corta dei parlamentari e l’ingoiare il niet di Tajani e maggioranza meloniana al terzo mandato, non ha trovato di meglio che osservare un augusto silenzio.
(30 giugno 2025)
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