di D.S.
In questi 80 giorni che passano dall’inizio della rivoluzione dei giovani iraniani per rovesciare il regime islamico, il governo italiano, al contrario di tanti paesi occidentali, non ha preso una posizione chiara e forte al fianco del popolo iraniano e rifiuta di parlare con attivisti iraniani e forze liberal democratiche di opposizione iraniane.
Noi attivisti politici iraniani in Italia siamo venuti a sapere che il governo italiano tramite alcuni partiti di destra e centro sinistra sta aprendo un dialogo verso una forza politica iraniana con nome “consiglio di resistenza iraniana”. Sentiamo la necessità di fare alcuni chiarimenti su la così detta forza politica di opposizione. Questa forza è stata creata da un gruppo marxista islamista chiamata MEK (mujahed Khalgh) che fino al 2012 era nella lista dei gruppi terroristici degli Stati Uniti. Questo “movimento” vede come leader la signora Maryam Rajavi che viene chiamata “presidentessa eletta”! Questa organizzazione durante la guerra di 8 anni tra l’Iran e l’Iraq ha scelto di schierarsi con l’Iraq di Saddam Hussein contro l’Iran. Non ha nemmeno una base popolare e tutti i sondaggi mostrano che hanno un consenso di circa 1%. MEK non ha neanche dentro di sé il rispetto per la democrazia e libertà personali e basterebbe vedere la vita dei loro seguaci nelle strutture loro in Albania e Iraq mostrato in un report recentissimo da parte di segretario degli esteri degli stati uniti.
Condanniamo e mettiamo in guardia questa presa di posizione di alcuni partiti politici italiani, nel mentre negli altri paesi europei come la Germania, la Francia e la Svezia o anche gli stati uniti i governi stanno dialogando con le vere forze liberal democratiche dell’Iran. invitiamo i patiti e il governo italiano di rivedere i loro rapporti con i Mujaheddin e di instaurare delle relazioni con le varie forze politiche iraniane veramente liberali democratiche che combattono il regime che hanno pure un vero consenso popolare nel paese.
Così un comunicato stampa degli Attivisti politici iraniani in Italia inviato in redazione.
(5 dicembre 2022)
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