di Daniele Santi
Tra i cavalli di battaglia di questa destra che si vaporizzerà come neve al sole in poche settimane, emanazione di una classe politica da canovaccio mal strutturato, che ritornerà in ginocchio da Draghi non sapendo che pesci pigliare dopo avere strillato tutto e il contrario di tutto, c’è la solfa sulfurea della famiglia tradizionale.
I tre moschettieri di questa destra baciapilista e leggermente teocratica tengono infatti così tanto alla famiglia tradizionale da essersene fatta, per i loro 2/3, più di una
Rimane esclusa dall’allegro ed incoerente vizietto la lideressa Meloni in odore di peccato mortale per una convivenza more uxorio con nascita al di fuori della benedizione del Cupolone, prontamente rientrata nei ranghi per amore di chi ama più che per amore della destra. Che dire poi del Salvini che salta di fiore in fiore come se avesse fascino e del Berlusconi giovanilista che corre su Tik Tok a fare il ragazzino [sic] e che si accompagna all’ennesima bionda (anche deputata di Forza Italia, a proposito di famiglia) con tanto di matrimonio da rotocalco? Nulla, non c’è da dire nulla. Si commentano da soli. Del resto quando l’amore c’è…
E in mezzo a questa devastazione da teocrazia familista all’ombra della testa pelata di Mussolini, con benedizione di questo quel prelato in odore di epurazione finché Bergoglio avrà vista, ecco svilupparsi la politica dell’incubo che spende 100 miliardi di euro prima di essere eletta e poi rincorre Draghi dicendo che “non bisogna fare più deficit” – e allora cosa venite a raccontare nel vostro programma-Zelig?; che guarda alle donne come sorelle e madri e le rincorre con i forconi dell’antiabortismo opportunista e che si affida, per un misero 7% come da sondaggi, a un uomo troppo in là con gli anni che è convinto di essere eterno e che non riesce ad inventarsi niente di meglio che un Truman Show meneghino da RSA in un social i cui utenti sono in larghissima parte adolescenti puberali, quando si dice avere contezza. Trova però il tempo, il protagonista del Truman Show de noantri per avvertire che senza Forza Italia la destra non va al governo.
Puta caso che si abbia noi ragione un’altra volta (come quando scrivemmo nel 2017 che M5S e Lega sarebbe andati al governo insieme e fummo coperti d’insulti, poi guarda cosa successe un anno dopo)…
(31 agosto 2022)
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