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Il mondo intero ci insegna che la la parola è importante e poi però ce la toglie

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di Samuele Vegna
Quando nasciamo tuttə, parenti e amicche e amici di famigli,a attendono la fatidica prima parola. Se sarà mamma, se sarà papà. La mia fu un “no” deciso, ma questa è un’altra storia, perchè voglio parlare di un paradosso. Il mondo intero ci insegna che la la parola è importante e poi però ce la toglie, ci impone di omogeneizzarci alle masse. E guai a parlare perché sennò siamo dei poveri comunisti: è una notizia vecchia ma che in pochə hanno ripreso; non ha fatto scalpore su telemeloni, e non è comparsa da nessuna parte se non sul Manifesto, sul Fatto Quotidiano e su Gaiaitalia.com Notizie.

È la notizia della “ministra”  Bernini che non dà diritto al dissenso a chi la contesta ma anzi, predilige l’insulto (insulto?) in stile berlusconiano. Forse per non farci mancare il santo mandrillo nazionale, del quale ci stavamo dimenticando, lui e le sue uscite e barzellette che ci fecero diventare una barzelletta come Paese (e poco è cambiato da allora).

Ma bando alle ciance, in un Paese senza più lacrime e senza più respiro, vi metto qui il link diretto per firmare la petizione per le dimissioni di Bernini, come già ha fatto Fanpage. Ogni tanto, si arriva secondi, ma in ogni caso, centomila persone in pochi giorni hanno firmato e non lo hanno fatto soltanto per le dimissioni di una “ministra”, ma contro un intero sistema, un intero governo, contro un Partito-Stato che sta fallendo in tutto e vaneggia di star vincendo in tutto, contro una mala informazione che dice che lo spread è ai minimi storici ma non spiega perché: non è perché noi cresciamo, ma perché la Germania è in crisi.

Occuparsi di economia e di politica fa male alla pelle ma è un male necessario, e milioni di persone di schieramenti politici differenti o apolitici del tutto come sono io, sono scese in piazza per la Palestina, per il proprio lavoro, contro la finanziaria e contro questo sistema politico, che include tutto l’arco costituzionale dalla destra più estrema alla “opposizione”, non solo il governo: tutte queste persone hanno aperto gli occhi e aiuteranno altre ad aprirli. La repressione del dissenso e i fascismi, di ogni provenienza essi siano, sono matematicamente un fallimento su tutta la linea. I partiti che abbiamo ora, hanno un destino segnato, e questo lo scrivo non solo perché è la verità, ma anche per spronarvi a scendere nelle piazze, perché ci vuole ancora molto per far crollare questo sistema marcio che non rappresenta i popoli mentre si appella ai popoli.

Quanto mi piacerebbe essere sul Pianeta Verde.

In ogni caso, nella Storia di questa gigantesca biglia blu che vive e gira nell’universo da miliardi di anni, laddove noi stiamo patendo per il cambiamento climatico, per le bollette, per le liste d’attesa infinite della nostra sanità, per il riarmo come priorità rispetto alla cultura, sono certo che di questi ultimi cento anni, ci sarà scritto un trafiletto che qualcunə leggerà, a proposito di questo virus fascista che ogni tanto torna e che poi viene abbattuto, o appeso, e che fa parte soltanto di noi esseri umani, che siamo piccoli buffi esserini con una connessione wifi, un giudizio pronto e un sentimento che dovrebbe essere eliminato ma viene ben manipolato: l’odio.

Tra mille anni, se qualcuno leggerà queste righe, magari si farà una bella risata, soprattutto sulla “ministra” e sul suo comportamento da balilla mancata.

Intanto, andiamo avanti, alla riscossa, fino alla vittoria. Perché possiamo vincere. Sì, noi possiamo.

 

 

 

(22 dicembre 2025)

©gaiaitalia.com 2025 – diritti riservati, riproduzione vietata

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



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