di Samuele Vegna
Essere malato è già detestabile per me, ma avere pure la broncopolmonite in vacanza, è qualcosa di assolutamente brillante. Fino a pochi giorni fa ero infatti a Lisbona, la capitale del Portogallo per la prima volta, con una persona a me molto cara, ma stavo malissimo. Sciroppi e antibiotici come se piovesse. Non era covid, meno male, e vi dirò, qualcosa mi ha però fatto reagire, un impulso interno di voler vedere l’altrove che non avevo mai visitato, di andare in profondità nella tana del bianconiglio per conoscere l’inconoscibile, perché un tempo una malattia mi avrebbe tenuto a letto. Ho trovato le forze e ogni giorno ero in piedi, perché così funziona per me, e mi sono buttato.
Altrove, non è come qui.
Nonostante campeggiasse un enorme manifesto, anche lì, a Lisbona, con i ringraziamenti a Trump per il cessate il fuoco, con Trump bello sorridente, il virus non è capillarmente diffuso come qui, le non-coincidenze, i non-è-un-caso non hanno la stessa radicale-radicata profondità e determinata ambiguità.
Il garante della privacy di fronte alla sede di Fratelli d’Italia in via della Scrofa prima della megamulta a Report, l’impressionante sequela di solidarietà ricevuta da Ranucci in maniera trasversale ma che non si è tradotta in una sequela di querele ricevute ritirate dai massimi esponenti dell’estrema destra.
Ma i legami sono anche altri. Ci sono cose interessanti che accadono negli stessi giorni : le malattie, si sa, cercano di colpirti in ogni maniera possibile: il nostro virus oltre a far esplodere auto, celebra col saluto di dannunziana memoria un morto che doveva essere disperso in acque internazionali e la stessa notte, poi, lo stesso virus, distrugge un liceo di Genova, e non si trova nemmeno una nota di solidarietà o d’indignazione da parte della destra.
Ma neanche la sinistra di fronte alla devastazione della cultura, non solo togliendo mezzo miliardo all’istruzione, ma distruggendo i suoi luoghi, riesce a fare qualcosa di diverso dallo starsene zitta.
E davanti a Fiano, che sostiene di essere di sinistra e non sa sostenere un dibattito sulla Palestina in un’università, ci spiace. Manco glielo diciamo, a Fiano, cosa pensiamo davvero noi Vegna.
Dov’è finita la nostra dignità? Quella che ci fa alzare e camminare nonostante la malattia?
(28 ottobre 2025)
©gaiaitalia.com 2025 – diritti riservati, riproduzione vietata
Iscrivetevi alla nostra newsletter (saremo molto rispettosi, non più di due invii al mese)