La follia scatenata prima dal 7 ottobre e poi dall’odio e dall’opportunismo politico dei coloni dell’ultra-destra e di Netanyahu ha colpito il Qatar con un attacco improvviso contro quella che è stata definita una “una riunione dei dirigenti di Hamas” in un edificio di Doha. Sarebbe stato ucciso il capo di Hamas (come se Hamas non fosse pronta a rimpiazzare chi muore in cinque minuti), ma la notizia non trova conferme ufficiali.
Trump avrebbe dato il via libera (parliamo di quel Trump che aveva promesso la fine delle guerre in 24 ore, quel parolaio che pensa solo ai suoi denari).
Secondo diversi media internazionali, alcuni anche palestinesi, alcune persone sarebbe rimaste uccise nell’attacco, ma non i principali leader di Hamas. Le vittime dell’attacco in territorio qatarino sarebbero Himam al-Hayya, figlio del leader di Hamas a Gaza, Khalil al-Hayya, e Jihad Labad, direttore dell’ufficio di Khalil al-Hayya. Non ci sarebbero altre vittime.
Secondo Al Jazeera i ribelli Houthi stanno avvisando i paesi arabi e musulmani di “fare attenzione” ai piani israeliani prima che sia troppo tardi. I piani, scrive la televisione panaraba, consisterebbero nella violazione della sovranità dei paesi in questione attraverso attacchi come quello perpetrato il 9 settembre. Il messaggio degli Houthi è estremamente minaccioso contro quella che al-Mashat, capo dell’Houthi Supreme Political Council definisce brutalità “filo-sionista”.
E’ ancora Al Jazeera ad informare che, secondo fonti di Hamas, l’attacco è avvenuto mentre l’organizzazione stava discutendo la proposta di cessate il fuoco avanzata dagli USA.
Intanto i palestinesi dei quali non importa niente a nessuno sono stati costretti ad intraprendere l’ennesimo esodo della disperazione da Gaza City verso il sud della Striscia.
(9 settembre 2025)
©gaiaitalia.com 2025 – diritti riservati, riproduzione vietata
Iscrivetevi alla nostra newsletter (saremo molto rispettosi, non più di due invii al mese)