di Daniele Santi
Mentre Matteo Renzi nella sua newsletter parla di Giorgia Meloni che pubblica i suoi libri in America con la prefazione di Trump jr, si chiede anche ” dove sono i 25 miliardi che Meloni aveva promesso per il sistema produttivo in caso di dazi al 10%? I dazi sono al 15% eppure Palazzo Chigi” fa altro. Citando Il Fatto Quotidiano, non è straordinario che Renzi citi il giornalaccio di Travaglio? – cita un articolo di Giacomo Salvini secondo il quale lo staff della presidente del Consiglio starebbe studiando “la partecipazione di Meloni a Sanremo e addirittura un film a Hollywood”. Perché chi si vota al popolo in realtà del popolo se ne frega, lo scriviamo noi mica Renzi.
Ma poi tocca citare l’intervista rilasciata da Matteo Renzi a La Stampa ad Alessandro De Angelis, bella testa, nella quale non ci fa mancare nulla e ci fa notare che Giorgia Meloni vuole probabilmente salire al Quirinale, da presidente eletta, secondo la nuova solfa del Quirinale secondo lei. Quello con pieni poteri, per intenderci. Quei pieni poteri che anno fregato Salvini ma, va ricordato, lei non è Salvini.
Traccia un quadro del futuro politico dell’Italia piuttosto fosco Matteo Renzi – che potrà anche essere antipatico, ma la politica la conosce – e racconta alcuni scenari possibili tra i quali la pensione dei parlamentari che “scatta se il Parlamento fa quattro anni, sei mesi e un giorno” per questo secondo Renzi si andrà “a votare ragionevolmente nel maggio del ’27, dopo il voto in Francia in cui rischia di vincere Bardella, il delfino di Marine Le Pen e dopo il Mid Term americano in cui Trump rischia una scoppola. E Giorgia Meloni, giocherà, anche in questo caso, da influencer, sul racconto (…) Per supplire all’assenza di risultati e di fronte a un Paese affaticato su caro-vita e salari bassi, tirerà fuori dal cilindro la trovata a effetto. Dirà: alcune cose l’ho fatte, altre me le hanno impedite, ora datemi il consenso per andare al Quirinale dopo Sergio Mattarella. Le politiche come presidenziali di fatto. Chiederà i pieni poteri in modo più elegante di Salvini al Papeete”.
Poi Renzi va oltre, perché è un altro che non le manda a dire (come poteva andare d’accordo con Calenda?), e ricorda che questo governo “è molto peggio dei governi Berlusconi (….) un governo arrogante, che spia i giornalisti, che esercita il golden power in modo spudorato e scorretto, che abusa del potere”. Proprio per questo, dice il leader di Italia Viva, “il centrosinistra ha il dovere di mettersi insieme” partendo “dall’Italia reale: il costo della vita, stipendi che non crescono, esodo clamoroso dei nostri giovani all’estero, la denatalità. Alla Leopolda presenteremo le nostre proposte”.
Quindi la chiosa su Meloni che “vuole cambiare la legge elettorale” che è “un segnale di insicurezza. Vuole una legge che preveda di mettere sulla scheda elettorale il nome del candidato premier, pensando così di mandare in tilt il centrosinistra” che, suggerisce Renzi, evidentemente Meloni considera incapace di partorire un candidato vincente. E’ possibile, più che possibile, che faccia male i suoi conti. proprio per questo, conclude l’intervista a La Stampa, “Meloni vuole prendersi tutto, da Chigi al Colle. Costruire l’alternativa è un dovere per evitare i pieni poteri”.
(12 agosto 2025)
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