Senza argomenti politici, ché lui la politica che non sia prona a un capo non sa nemmeno cosa sia, l’Antonio Tajani starebbe preparando una blindatura soft di Forza Italia dopo la mitragliata di Piersilvio Berlusconi, in vista – parola di malelingue – una modifica statutaria che impedisca il voto a chi è iscritto da meno di due anni per impedire la scalata al partito e blindare la sua rielezione nel 2027.
Siccome Marina e Piersilvio Berlusconi fanno sul serio, e si accorgerà di quanto fanno sul serio, Tajani ha preparato il suo escamotage via consiglio nazionale, convocato per venerdì 25 luglio alla Camera (“Mi raccomando, non mancate”) così da sondare il terreno sulla sua elezione a segretario eterno, perché meno valgono più poltrona vogliono. Scrive l’Huffington Post che l’illazione facilona e poco seria, nulla avrebbe a che vedere con la realtà, stando a quanto commentato da alcuni parlamentari azzurri secondo i quali la modifica statutaria, il cavillo da inserire insomma, “Non avrebbe senso, ha già pieni poteri”.
Viene voglia di scrivere che avendo già pieni poteri è chiaro che voglia tenerseli, in onore a quello che diceva che a pensar male si fa peccato, e via bla bla bla….
Ma metti che Marina e Piersilvio Berlusconi si impuntassero, e mettendo loro i piccioli potrebbe anche succedere, e volessero liberata la poltroncina con quali mezzi potrà difendersi l’uomo che è sempre andato al traino del capo di turno, Re Silvio prima e sua maestà Meloni oggi, se non rivolgendosi ai numi tutelari – cioè ai cavilli statutari?
L’uomo non brilla per iniziative di particolare pregio, non dichiara se non a traino della presidente del Consiglio, la sua uscita più importante degli ultimi tempi è stata comunicare urbi et orbi di avere detto a Iran e Israele di smetterla. Sarà anche per quello che dell’attacco israeliano nessuno l’ha informato.
Insomma siamo di fronte all’ennesimo statista con un passato fulgido all’ombra di un capo, un presente insignificante all’ombra di una capa e con un futuro traballante dove la famiglia di riferimento, quella che paga e garantisce i debiti del partito, dicono le malelingue, vorrebbero metterlo a riposo. Cavilli da statuto permettendo. Ma lui è inattaccabile. Lui è quello dello Ius bla bla bla.
Del resto lui è l’uomo che alla richiesta di rinnovamento del partito ha risposto parlando “di futuro” in un convegno pubblico con due ultrasettantenni. Più Tajani di così.
(18 luglio 2025)
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