Mentre Procaccini proclama ovvietà in diretta di Sky TG24 insieme ad un altro eletto nelle fila di Fdi, esiste una sola certezza che abita nelle nostre inutili teste: al di là della affermazioni ufficiali (“I Verdi hanno detto sì e noi abbiamo votato No”, una motivazione che almeno una lontanissima parvenza di politica parrocchiale ce l’ha), Meloni non ha potuto fare quello che voleva. Perché il suo sì a Von der Leyen avrebbe spaccato il suo partito e fatto saltare il governo.
L’aveva detto Salvini, ricordate? Se vota Von der Leyen è spacciata. Perché il peggior nemico di te stessa te lo metti sempre in casa da sola.
Ecco così Meloni spacciatissima che per le prossime tornate di governo dovrà fare i conti con i capricci di una Lega ridotta al lumicino, ma sempre pronta ai ricatti. Non ha che una speranza: l’esplosione congressuale di Salvini. E una speranza è sempre meglio di una politica inesistente. La situazione le si è complicata così tanto a Giorgia votate Giorgia che si racconta addirittura di una manciata di voti regalata a Von der Leyen così da non vedere svanire del tutto la possibilità di avere almeno una poltroncina per Fitto, dato che parrebbe sfumata una vicepresidenza esecutiva con denari. Immaginiamo un Antonio Tajani a cercare di fare ragionare la premier, indicandole strade più prudenti che tenessero conto di tutta la compagine di governo, Noi Moderati inclusi, fondamentali nella coalizione per peso elettorale.
Nel frattempo da casa Mediaset si spinge e si creano inquietudini. Non si esclude che i Berluscloni decidano di dire basta, consigliando caldamente Tajani di prendere altre strade. Il problemi sono le libertà civili e i diritti. Guarda guarda. Così Meloni ha due problemi in più: e non ne aveva bisogno. Perché ottobre arriva, la legge di Bilancio pure e non c’è un centesimo. Certo si può sempre far saltare il governo e dare la colpa agli altri per qualche altro anno. Ma è possibile che stavolta il giochino non riesca. Non quando hai tra i piedi una Marina e un Pier Silvio di quel peso là.
(18 luglio 2024)
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