di Giancarlo Grassi
Un violento incendio è divampato in un deposito di carburante nella località russa di Bryansk, non lontano dalla frontiera con l’Ucraina. Lo hanno reso noto fonti locali confermate dall’agenzia Tass. Non sono state rese note le cause dell’incendio così come le autorità russe si sono guardate bene dal tornate sugli incendi al ministero della Difesa dei giorni scorsi. Notizie non confermate parlano di non meglio identificati, ma evidentemente molto precisi, “attacchi hacker” alle centraline termiche.
Nel frattempo l’insensata follia scatenata da Putin non si è fermata nemmeno nel giorno della Pasqua ortodossa, mentre il tiranno faceva bella mostra di sé alla messa di mezzanotte insieme all’altra metà dell’odio nazionalista personificata da Kyril. Nella regione di Donetsk sono state almeno cinque le vittime, tra loro due bambine di 5 e 14 anni.
A Kherson i militari russi starebbero bloccando chi vuole andar via, con Mosca che secondo Kiev e l’intelligence britannica citate dall’ANSA starebbe per organizzare lì un referendum farsa atto a legittimare la sua occupazione. Come già successo nel 2014. Secondo l’intelligence USA la Russia starebbe perdendo la guerra. Propaganda su propaganda mentre i civili muoiono.
(25 aprile 2022)
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