di Giancarlo Grassi
Mentre il tiranno Putin decide inspiegabilmente di fermare l’assalto ad Azovstal, da Mosca rimbalza la notizia lanciata dalle autorità del Cremlino: “Mariupol è sotto il controllo dei russi”, notizie che fonti di intelligence americane smentiscono affermando che “non ci sono prove” della caduta della città nelle mani dei russi.
E mentre Putin tuona il suo “chi si arrende verrà risparmiato”, nuove notizie di stragi e fosse comuni arrivano dalla regione di Kiev, ma anche dalla città di Mariupol mentre i leader europei continuano a fare visita a Zelensky, che ha visto Pedro Sanchez insieme al suo omologo danese Mette Frederiksen a Kiev. Nonostante le smentite degli USA pare che oltre 4 mila dei circa 8 mila soldati, tra reggimenti ucraini, battaglioni nazionalisti e mercenari stranieri presenti a Mariupol al momento dell’accerchiamento russo, sono stati eliminati durante la liberazione della città.
Fonti ucraine riferiscono che a Mangush, vicino Mariupol, i soldati russi hanno scavato una fossa comune di 30 metri e portato centinaia di di corpi con i camion”; la denuncia è del sindaco di Mariupol Vadim Boychenko, citato dall’Agenzia Unian ripresa dall’ANSA.
(21 aprile 2022)
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