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In saecula saeculorum #Giustappunto di Vittorio Lussana

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di Vittorio Lussana, #giustappunto

La testata “Il Messaggero”, nota alle cronache capitoline per aver proposto, in passato, come direttore scientifico di una testata regolarmente registrata in Tribunale, un Tizio che voleva intervistarsi da solo e per aver scritto in un sommario una frase antisocialista che l’onorevole Matteo Orfini, in realtà, non aveva minimamente pronunciato (ovviamente non ‘virgolettato’, per non farsi querelare dai legali del Partito democratico, ndr), da un po’ di anni a questa parte ci propone, in veste di editorialista gli scritti dell’ex magistrato in pensione, Carlo Nordio. Il quale, in data primo luglio 2021 ha proposto, sulla prima pagina del quotidiano capitolino di cui sopra, la sua personale interpretazione del ddl Zan, attualmente in esame presso il Senato della Repubblica: “Ma quant’è bella giovinezza, che si fugge tuttavia! Chi vuol esser lieto sia: del diman non c’è certezza…”.

Scherzi a parte, niente di male in tutto ciò: hanno già scritto e parlato ‘cani e porci’, ormai, compreso Maurizio Gasparri. E’ giusto andarsi a leggere un ex magistrato in pensione improvvisatosi analista. Quel che non comprendiamo, invece, è come mai anche un editorialista ‘in erba’ come Carlo Nordio non ricordi come stiano le cose in merito al Concordato rivisto, nel 1984, da Bettino Craxi e Agostino Casaroli. Questo, lo comprendiamo assai meno.

Bene: allora ci pensiamo noi a ricordare al nostro ex magistrato in pensione cosa prevede esattamente il Trattato che regola i rapporti tra lo Stato italiano e la Santa Sede. In particolare, gli rimembriamo l’articolo 9, in cui si parla di “equipollenza di trattamento” tra scuole cattoliche e istituti scolastici ordinari dello Stato italiano, nonché del meccanismo di “esenzione”. In sostanza, così come la famiglia di un’alunna o di un alunno può chiedere alla scuola, anche cattolica, l’esenzione del proprio figliolo dall’ora di religione (antica ‘querelle’ risolta egregiamente da Acquaviva e Craxi) per ateismo, oppure perché la famiglia stessa professa un’altra confessione quale quella Valdese, per esempio, anche nel caso della Giornata nazionale contro l’omotransfobìa le famiglie  o i singoli studenti, purché maggiorenni, possono richiedere di essere esentati dagli incontri con le associazioni di sensibilizzazione ai temi relativi all’omotransfobìa: chi vorrà partecipare sarà il benvenuto; chi non vorrà farlo, potrà restarsene a casa.

Le scuole cattoliche, private e parificate, dunque riconosciute dallo Stato italiano, non possono permettersi di acquisire una parificazione e, in seguito, fare quello che vogliono, poiché salterebbe il principio di “equipollenza di trattamento” tra alunni degli istituti pubblici e privati di ogni ordine e grado. Insomma, anche le scuole cattoliche, in quanto residenti sul territorio italiano, non possono esimersi dall’organizzazione di una Giornate nazionale di sensibilizzazione contro l’omotransfobìa. Una cosa, peraltro, che già avviene per molti altri temi, come quelli ambientali o contro la violenza sulle donne. Ecco, pertanto, il punto esatto su cui il Vaticano si è reso colpevole di un’ingerenza diplomatica contro lo Stato italiano: la Santa Sede non può chiedere alle scuole cattoliche di ‘chiamarsi fuori’ dall’argomento. Non può farlo. Con buona pace di Carlo Nordio.

Riguardo al resto, facciamo finta di non aver letto: il ‘fondo’ di Carlo Nordio, a un certo punto tratta di preti i quali, durante il loro sermone in chiesa alla domenica, sarebbero inibiti dal poter leggere i passi del ‘Levitico’, in cui viene stabilita la lapidazione per donne e omosessuali. Un’obiezione che si commenta da sé, poiché a quasi 3 mila anni di distanza, alcune citazioni dell’Antico Testamento (e sottolineiamo la parola ‘Antico’, che possiede una sua valenza teologica non di poco conto…) oltre a essere non perseguibili per questioni di territorialità e di libertà del magistero ecclesiastico, non sono affatto casi di intolleranza religiosa, bensì da trattamento sanitario obbligatorio. Volendo, anche a carattere collettivo.

Insomma, noi possiamo pensare tante cose del conservatorismo cattolico di discendenza tridentina e controriformista, ma di certo non possiamo credere che esso possa spingersi a tanto: solo Carlo Nordio può ipotizzare una cosa del genere. E tanto basta, dato che noi non abbiamo il gusto dell’orrido. E anche quando ciò accade – raramente, per fortuna – ci facciamo tutti quanti delle grasse risate. Ci mancherebbe altro! Diverrebbe più credibile sentir Messa da Mauro Biglino.

Infine, la questione dell’intolleranza, toccata a senso unico dal nostro ex magistrato in pensione: a parte le dissimulazioni continue e i silenzi di gente invecchiata ‘male’ – lasciatevelo dire… – dipingere come intolleranti chi deve attendere, di solito, almeno due decenni in più per riuscire a far ‘passare’ norme simili o poco diverse da quelle di altri Stati europei e mondiali, dimostra esattamente il contrario. I cattolici italiani non sono conservatori: sono reazionari. E non basta scrivere che a noi state antipatici, per accusare di intolleranza chi cerca di spiegarvi che il ddl Zan difende anche gli eterosessuali.

In fondo, è lo stesso discorso che faceva mia nonna quando divenne sorda: le dicevo una cosa, lei non sentiva, gliela ripetevo con un tono più alto della voce e lei se la prendeva perché avevo gridato. Ecco: i nostri cari ‘moderati’ (sic!) stanno facendo la stessa, identica, cosa. Con l’aggravante che mia nonna era sorda veramente, mentre questi qui fanno ‘orecchio da mercante’: è normale che, dall’altra parte, si cerchi ascolto alzando la voce. Il problema della sordità mentale è loro, ma come al solito viene furbescamente ‘scaricato’ sugli altri. Ma quant’è che non si confessa, Carlo Nordio? Ci pensate voialtri, oppure dobbiamo chiamare un esorcista?

In realtà, i nostri ceti moderati (sic 2, la vendetta!) stanno solo facendo ‘finta’ di offendersi. Ma a questo punto dovremmo anche sapere se dobbiamo andare a cercare, in futuro, altre motivazioni, per fare in modo che si offendano veramente e non soltanto per ‘appioppare’ giudizi calunniatori nei confronti del mondo LGBTIQA+ e di altri ‘ambienti’. Verso i quali, da pessimi cattolici rimangono indifferenti, in verità. Perché loro sono sempre gli stessi. In saecula saeculorum.

 

(1 luglio 2021)

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