di G.G. #Migranti twitter@gaiaitaliacom #Marocco
Una vera e propria sparatoria quella avvenuta al largo di M’ndiq, il 25 settembre scorso, il cui bilancio è di una ventenne morta e di tre feriti. Tutti marocchini. Uccisi dalla Guardia Costiera del proprio paese. Questo perché i militari “abituati” [sic] al passaggio di subsahariani hanno fatto invece il tiro al piccione (scusate non è mancanza di rispetto, è orrore) con loro connazionali in una reazione che l’opinione pubblica e la stampa – per la maggior parte asservita al potere, perché di proprietà della monarchia – ha giudicato come “sporporzionata”. perché viviamo nel mondo dell’understatement.
I marocchini si sono così accorti che i loro connazionali scappano anche dal Marocco, clandestinamente, come subsahariani qualunque.
La vittima era una studentessa di legge e aveva 20 anni. Gli altri tre marocchini, soltanto feriti, hanno 26 anni, 25 e 32 anni a sono ricoverati a M’diq. Le autorità della Marina Reale spiegano che il barcone non era “chiaramente visibile e riconoscibile”, che non si capisce bene cosa significa: non si vedeva che c’erano persone a bordo e non si è riconosciuta la loro nazionalità quindi avere sparato a marocchini è un disastro nazionale mentre se si fosse sparato a subsahariani forse non l’avremmo nemmeno saputo?
Facciamo orrore e ci pensiamo umani.
(27 settembre 2018)
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