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L’onestà di Luigi Di Maio e il “bacio negro” alla disonestà dei siciliani delle case abusive

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di Giovanna Di Rosa, twitter@gaiaitaliacom

 

 

La nuova teoria di Luigi Di Maio elaborata dai cervelloni del M5S non fa una grinza: siccome lo Stato è uno Stato di mascalzoni, è stata l’ignavia di questi mascalzoni a provocare l’abusivismo edilizio, quindi essendo l’abusivismo colpa di questi mascalzoni di Stato, chi costruisce abusivamente è innocente perché la colpa è dei mascalzoni di Stato. Così il M5S del viscidume istituzionale cerca di conquistarsi i voti dei disonesti costruttori abusivi siciliani in vista delle elezioni regionali di novembre.

I 5Stelle non sono nuovi a questo tipo di ragionamenti contorti, del resto ai loro elettori piacciono; Di Maio è uno di quelli che vengono fotografati col fratello del Boss nella pizzeria del fratello del Boss, ma non è a conoscenza che lui è il fratello del Boss, perché sono sempre “gli altri” ad essere colpevoli di qualcosa. Questo modus operandi, sembra suggerire che il M5S si stia convertendo sempre di più in una perversa chiesa di inanimati…

Incoerenza e disonestà sembra così essere l’ultimo slogan partorito dalla mente sgrammaticata del vicepresidente della camera eletto coi voti del PD di Pierluigi Bersani che, insieme a Bertinotti ed altri sodali di Art.1-Mdp, continua a ritenere il M5S un partito di sinistra: voi che siete stati disonesti per necessità, cioè per colpa dello Stato, venite a me. Sarete baciati dalla fortuna a 5Stelle come uno dei nostri amati sindaci che vive in una casa costruita abusivamente.



Tutto questo viene dopo i vaccini che rendono omosessuali, il reddito di cittadinanza per chi non ha voglia di fare un cazzo (che Google ci perdoni), le macellerie da chiudere, gli antivax in Campidoglio e le grilline “trombate” alle elezioni davanti alla Camera a manifestare contro la legge sui vaccini; viene dopo i disastri dei Sindaci a 5Stelle di Roma, Torino, Ragusa, Livorno. Dopo i deliri di Di Maio che ricordavano come la devastazione del Venezuela fosse colpa del generale Pinochet, o come il problema dei vitalizi fosse generato da un deputato morto da tempo che rimase in carica un giorno, come la storia delle coppie di fatto che erano state uno dei cavalli di battaglie del M5S – appunto, “erano” – come il mai visto “miliardo di euro da investire in servizi al cittadino”, che forse si riferiva ai Cittadini a 5Stelle in Parlamento. Insomma, le nostre capacità divinatorie ci impediscono di leggere con chiarezza il disegno superiore che i Divini 5Stelle sono stati chiamati a realizzare: disegno che noi umani non possiamo certamente comprendere.

Ciò che vediamo è che pur di vincere le elezioni in Sicilia (ricordate i 62 seggi su 62 del Popolo delle Liberta?), Luigino Di Maio non esita a strizzare l’occhio alla disonestà eletta a modus vivendi, tutto questo dall’interno di un M5S per i quali lo slogan “onestà” è stato eletto a tormentone e ad accusa costante nei confronti di tutte le altre forze politiche: il giochino viene risultato con l’ennesima presa per i fondelli: se i “disonesti” ti obbligano ad essere “disonesto” non sei colpevole, te lo diciamo noi che siamo “i paladini dell’onestà”.

Ecco chi sono i profeti del M5S. Tutti novelli Gesù Cristo che aprono le porte del Paradiso ai loro elettori.

Un po’ quello che hanno fatto Chávez a Maduro in Venezuela, coi risultati che oggi sono sotto i nostri occhi.





(14 agosto 2017)

 

 

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