di Mila Mercadante twitter@Mila56170236
Tutti scatenati contro Donald Trump, inaspriti dalla supposta spietatezza dell’uomo nuovo che ordisce sconvolgimenti planetari, tutti così impauriti da perdere il buon senso. Lo attaccano prima che agisca, prima che sbagli, preventivamente. Se non lo fanno fuori vedremo come governerà, nel frattempo bisognerebbe aspettare e tacere. Democraticamente. Ci si son messe anche le femministe, tutte abbigliate in rosa nelle strade del mondo per la protesta. Il contagio ha raggiunto anche le donne italiane, scese in piazza della Scala a Milano per dire a Trump “non ci piaci, brutto sessista milionario”, per dirgli che i diritti non si toccano. Le femministe di solito sono molto distratte, dormono per anni e anni, tanto per dirne una non hanno neanche mai pensato di puntare un ditino contro Hillary Clinton che s’è fatta finanziare la campagna elettorale da coloro che notoriamente le donne le rispettano come nessuno, i sauditi. Loro, le femministe, si eccitano solo se un certo entourage si mobilita, allora sì che si fanno sentire! Negli States la carica delle diffidenti l’hanno chiamata Women’s march on Washington, che suona pomposo, invece il nostrano Manifesto titola Pink Panters, che suona involontariamente come uno sfottò, visto che rimanda a un ispettore deficiente. Più che una marcia è uno spettacolo, con tanto di personaggi dello star system che cantano e dicono la loro. C’è pure Madonna, quella che aveva promesso una ricca fellatio a tutti gli elettori democratici se avesse vinto Clinton. La Hillary su Twitter ha ringraziato di cuore: “State difendendo i nostri valori”. Quali valori? La signora Clinton è una spietata e cinica guerrafondaia, e ha sempre sostenuto gli interessi della gente comune soltanto a parole, ma di questo le donne non si sono mai rammaricate, anzi!
Anche i quotidiani italiani hanno fatto il possibile per rendere l’inauguration day – l’insediamento del 45° Presidente alla Casa Bianca – come una disgrazia, l’ottava piaga: è l’inizio della fine, finiamo male, l’Europa resti unita, eccetera eccetera eccetera. Non paghi, per dare l’idea di quanto consistente fosse l’esercito dei contrari a Washington, hanno rispolverato una fotografia del 1995 spacciandola per attuale. La fotografia l’hanno pubblicata il 21 gennaio scorso La Repubblica e l’Huffington Post con tanto di titolo emozionale. L’immagine riprende un corteo immane, la Milion Man March, la più imponente manifestazione di afroamericani di tutti i tempi. Se devi manipolare fallo in grande, non ti accontentare, cerca il meglio, cerca la folla oceanica e sbattila on line! Il Giornale se n’è accorto subito, e la foto dopo alcune ore è stata sostituita da quelle – più modeste – che tutti i media internazionali propongono. Quante sarebbero queste coraggiosissime donne in rosa? Cinquecentomila, dicono, ma non crederete mica ai giornali!?
(23 gennaio 2017)
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