
di Gaiaitalia.com
Le vittime del terremoto della notte del 24 agosto scorso sono salite a 268, ma 238 persone sono state estratte vive dalle macerie grazie a chi si è prodigato per salvarle. Anche nel dolore c’è sempre un motivo di consolazione.
Mentre cominciano le solite, inevitabili polemiche, la macchina dei soccorsi si è messa in moto insieme alle tante – troppe? – organizzazioni che raccolgono fondi per le zone terremotate – troppo? – spesso senza garantire alcun tipo di trasparenza; dopo lo spavento e la solidarietà da telefonino che si utilizza da un bar, davanti ad un aperitivo, ricominciano anche le schermaglie politiche di bassissimo profilo. Tempo due giorni del terremoto nessuno parlerà più se non per indicare colpevoli, delle vittime ci dimenticheremo e così del dolore che sembrava così nostro; gli squallidi giornalisti televisivi (di tutte le reti!) avranno nuove priorità da comunicare con il loro indegno, immondo e falso pietismo, e tutti continueremo a vivere fingendo di essere qualcun altro. Fino al prossimo terremoto.
Tra i tanti commentatori che si alternano sui mezzi di informazione nessuno che abbia detto con sufficente chiarezza che è la troppa burocrazia italiana ad impedire che le pratiche per mettere in sicurezza antisismica le nostre città vengano snellite. Qualcuno prima o poi lo dirà. Nel frattempo possiamo continuare a lamentarci del sindaco, del governatore e del presidente del consiglio. O dire che dio ci ha abbandonato.
(26 agosto 2016)
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