di Il Capo
Stamane, nel giorno post spoglio elettorale e post giubilo della stampa per la sconfitta del presidente del Consiglio e della sua sconfitta prossima ventura al referendum di ottobre già decisa dalla stampa di regime subito prona al Guitto Fascistoide, dato che del doman non v’è certezza, abbiamo ascoltato i più svariati commenti sul post-voto. Proprio come se i ballottaggi non esistessero e proprio come se non ci fosse un partito che si è preso 1000 comuni su 1200 e qualcuno in più e non fosse al ballottaggio in numerosissimi altri. La stampa cartacea di questo paese ha già sposato il prossimo ventennio che spera di vivere con Grillo e i suoi, semplicemente perché Renzi gli è antipatico e non fa nulla per rendersi simpatico ai loro occhi. L’affermazione dei 5Stelle non stupisce perché si erano già presi un buon 28% ed oltre nel 2013, a livello nazionale, stupisce invece che esistano elettori predisposti alla dittatura perché agiscono come i capri nel gregge [cit.], che votano candidati che accettano di firmare un contratto con entità delle quali i mass media non dicono nulla se non dando un’informazione sommaria, senza indagare, senza soffermarsi su ciò che conterebbe (i famosi 150mila euro di fidejussione scomparsi dalle cronache, ad esempio). La stessa stampa si inventa poi, nel giorno successivo allo spoglio, dichiarazioni renziane inneggianti ad “una necessità di essere maggiormente populisti”, frase che non ci sembra proprio nelle corde del presidente del Consiglio e che rappresentano un “retroscena” presentato stamane da un network radiofonico nazionale come fosse vangelo.
Che Raggi vinca o no la poltronissima romana dipende dagli elettori. Che Raggi possa governare Roma e risolverne i problemi è invece già chiaro: non potrà. A meno che non ci abbia preso in giro tutti e non abbia risorse che tirerà fuori subito dopo l’elezione. Ed in quel caso chapeau. E’ vero che chiunque dotato di un minimo di senno si rende conto di quanto sia difficile rinegoziare il debito pubblico parlando di baratti, essendo la rinegoziazione del debito pubblico l’unica via praticabile per ridurre le tasse ai romani. Il reddito di cittadinanza senza un soldo è pura utopia, ma questo è un tasto che va molto al di là della propaganda elettorale: si tratta di qualcosa ai quali gli elettori del M5S hanno disperatamente bisogno di credere. Gli elettori del M5S dimostrano clamorosamente, con la loro fede cieca, che la setta di Grillo è la peggiore propaggine possibile del berlusconismo che continua a manifestare i suoi nefasti effetti nel paese.
Ai balllottaggi mancano due settimane. Comunque vadano ci sarà poco da ridere. Questo è un paese allo sbando, senza riferimenti, nel quale chiunque gridi più forte dell’altro trova terreno fertile alla sua conquista. Predisposti alla dittatura perché agiscono come i capri nel gregge [cit.].
(7 giugno 2016)
©gaiaitalia.com 2016 – diritti riservati, riproduzione vietata
Iscrivetevi alla nostra newsletter (saremo molto rispettosi, non più di due invii al mese)