Comunicato stampa
L’omofobia miete un’altra vittima: il sindaco di Torino, Piero Fassino che, piegandosi immediatamente alla propaganda omofoba della destra e del cardinal Bagnasco, fa sparire in quattro e quattr’otto le schede anti omofobia dal sito istituzionale del Comune, contraddicendo il buon lavoro svolto dai suoi uffici e la sua stessa Assessora, Ilda Curti.
Fassino è il sindaco dei torinesi o di Città del Vaticano?
“A preoccuparci sempre più non sono tanto le invettive della destra integralista o i triti anatemi del clero, quanto la solerte rapidità con cui troppi esponenti istituzionali e del Partito Democratico si piegano a questi”, questo il commento del Presidente del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli, Andrea Maccarrone. “Per contro ci piace segnalare e ringraziare chi, in questo panorama, si distingue come, tra le altre, le deputate democratiche Michela Marzano, Simona Malpezzi e Laura Coccia che, dalla maggioranza, hanno condiviso la nostra preoccupazione e si sono unite alla richiesta di chiarimento sulle intenzioni del Governo e del Ministero dell’Istruzione”.
Gli interventi contro il bullismo omofobico e transfobico sono in campo nelle scuole di tante città d’Italia da alcuni decenni e offrono un contributo significativo all’offerta educativa. Oggi subiscono un attacco concentrico e ideologico da parte delle gerarchie e delle associazioni cattoliche e della destra. Le Istituzioni che con impegno li promuovono devono essere in grado di difendere il loro operato e di rispondere coi fatti ad attacchi che si fondano solo su ideologia e pregiudizi di chi si ostina a non voler guardare alla realtà del Paese.
“Evidentemente, come nei secoli passati, costoro pensano che vietare di dire che il Mondo è rotondo, lo faccia diventare piatto come pretendeva l’ortodossia. Quante abiure, come quella del Sindaco Fassino, quanti roghi, quante scomuniche dobbiamo aspettarci?”.
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