di Giancarlo Grassi
E’ cotto. Fritto. Finito. Arrostito. Se acabó. Finish. Stop. Basta. Insomma Letta è finito. Poi non importa se starà dove si trova oggi o no, quale titolo avrà, se continuerà ad essere Primo ministro o no, è comunque finito.
Giovanni Minoli diceva pochi minuti fa, mentre iniziavo a scrivere questo articolo, che Renzi ha vinto le primarie e deve governare, e se non ci riesce, fatti suoi. E’ vero però che il più clamoroso errore politico che si ricordi è stata la carica di presidente del Consiglio a Massimo D’Alema senza investitura popolare. E Renzi, ammesso che di staffetta si tratti, potrebbe fare la stessa fine.
Vedremo che succederà: certo è che l’Italia non può stare nel completo immobilismo, non può vivere di un governo che non fa nulla, non può pensare di uscire dalla crisi con un presidente del Consiglio che governa l’ordinaria amministrazione perché non ha il potere di fare null’altro.
Sperare in una soluzione intelligente sarebbe umano, ma la politica di questo paese di umano non ha nulla, non ci resta che sperare nel meno peggio. Sperando che anche questa tendenza a sperare nel meno peggio cambi grazie a fatti visibili e concreti.
Poi, volendo, possiamo anche farci domande su un partito, il PD, che in pochi mesi si è mangiato Bersani, Letta e potrebbe fare lo stesso con Renzi e scomodare il mito di Saturno che mangia i suoi figli… Ma perché dovremmo?
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