di Gaiaitalia.com
“A Sochi ribadirò la contrarietà dell’Italia a qualunque normativa discriminatoria nei confronti dei gay, nello sport e fuori dallo sport”. Con queste parole il premier Enrico Letta ha ribadito la sua intenzione di presenziare alle Olimpiadi invernali di Sochi, contrariamente a tanti suoi colleghi europei che hanno deciso di disertare i giochi russi, in polemica con le norme anti omosessuali del Cremlino.
“Troviamo del tutto strumentali e vuote queste affermazioni, soprattutto alla luce dello scarso impegno del Governo, e del premier in particolare, sui diritti delle persone lgbtq in Italia”, afferma Andrea Maccarrone, Presidente del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli. “Al di là delle belle parole, non è chiaro quali iniziative concrete assumerà il presidente Letta per rimarcare l’impegno dell’Italia in difesa dei diritti umani in Russia: incontrerà i rappresentanti delle associazioni lesbiche, gay bisessuali e trans durante la sua visita così come ha fatto Obama durante il G20? Caratterizzerà in qualche modo la delegazione italiana? Una cosa è certa però: ancora una volta la politica italiana subordina la difesa dei diritti umani a interessi e opportunismi, perdendo l’ennesima occasione per dare veri segnali di rispetto. Non ci sembra il miglior viatico neppure per lanciare la candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2024”.
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