di Giancarlo Grassi
Unioni Civili, balle. Jobs Act, balle. Legge elettorale, balle. Insomma sono tutte balle. Chi ha buona memoria, e noi ce l’abbiamo, ricorderà che solo qualche settimana fa i Cittadini pentastelluti piantarono una grana allucinante sulla legge contro l’Omofobia – risoltasi poi nell’aborto che conosciamo – perché non garantiva la protezione delle persone omosessuale. Alla giusta opposizione su quella legge Grillo ora risponde dicendo che le Unioni Civili sono balle per nascondere i veri problemi del paese.
Mesi fa il Vate gridava a destra e a manca che il Porcellum era una porcata; fino a pochi giorni fa si doveva fare una legge elettorale immediatamente e a tutti i costi, poi improvvisamente, dopo la sentenza della Corte Costituzionale, tutti gli eletti divennero illegittimi che dovrebbero andarsene dal parlamento, ora anche la Legge Elettorale con tutto quello che ne consegue è una balla per nascondere i veri problemi del paese.
Per settimane ad ogni flatulenza l’ex-comico ora Guitto ha gridato che il lavoro era la priorità e che bisognava pensare alle famiglie che non sapevano come vivere e ai poveri cittadini che non sanno come campare, ora il Jobs Act è una balla per nascondere i veri problemi del paese.
Il Vate invoca parole che non sono mai state dette come reddito di cittadinanza, aiuti alle piccole e medie imprese, come taglio di 100 miliardi di costi inutili a iniziare dalle province, di accorpamento dei comuni sotto i 5.000 abitanti, di eliminazione immediata dei rimborsi elettorali e dei finanziamenti ai giornali, delle pensioni d’oro. Parole, secondo il Vate, di Regime, sarà che se ne intende di Regime?
Non è che farebbe prima a dire che gli sta sui coglioni Renzi, così scriviamo meno e capiam meglio?
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