di Giancarlo Grassi
Dopo la tripla proposta elettorale di Matteo Renzi la risposta del M5S è stato il “no” sdegnoso della principessa che rifiuta il cunnilingus allo stalliere, arrivato per bocca di Roberto Fico, ansioso di non perdere il privilegio di pubblicare sul blog del Vate. Insomma, è “no” su tutta la linea, come “no” è stato a tutto ciò che è stato proposto, decadenza di Berlusconi a parte, del Movimento nato per cambiare l’Italia e che voleva cambiarla da solo.
Avrebbero dovuto fare un golpe, invece di presentarsi alle elezioni.
Secondo Libero, ma conoscendo la fonte si può anche dubitare della dichiarazione senza commettere peccato mortale, “… una costola del M5S si sta organizzando per prendere le distanze dai comportamenti dittatoriali e manipolatori dei due leader nazionali «e dai loro conflitti di interesse. Quelli della Casaleggio Associati». La compagine, di cui conosciamo tutti i nomi e le identità ma che per motivi comprensibili vogliono restare anonimi, si riunirà a giorni in gran segreto in una località del Nord Italia e deciderà se e come continuare l’esperienza, fondare una nuova compagine «o agire da dentro come un virus». «In questa fase dobbiamo operare come carbonari. E sarà un incontro interlocutorio», ci ha rivelato un senatore inizialmente diffidente”.
Le reazioni del M5S alle tre proposte elettorali di Matteo Renzi sono state scomposte e senza un filo logico: secondo Fico “Matteo Renzi è telepilotato” – perché tre milioni di votanti non contan nulla se non sono a 5 stelle – e bisogna tornare al Mattarellum subito. Ma il Vate a 5 Stelle non aveva detto che si doveva andare a votare con il Porcellum e subito? Non si rimangiano continuamente quello che dicono (sì ai matrimoni gay, ma non subito)? Democrazia dal basso, ma anche no?
Beppe Grillo, comico più di prima, risponde a Renzi: “Da noi nessun aiuto”, per continuare con la solfa senza futuro dell’inciucio e della vecchia politica che e la canta e se la suona.
Come ricordava il bravo Scanzi sul Fatto Quotidiano qualche giorno fa, il M5S dovrà anche imparare a confrontarsi e a dire sì qualche volta. Disgraziatamente per loro e fortunatamente per noi, i numeri per una dittatura grillocasaleggina ancora non ci sono, e dubitiamo che ci saranno in futuro.
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