Così che mercoledì sera alle 23.00 abbiamo definitivamente saputo che la discussione, e presumibilmente il voto, relativa alla Legge contro l’Omofobia era stata ricalendarizzata alle 11.00 di giovedì 19 settembre dopo essere stata rimandata e ricalendarizzata quattro volte in 36 ore.
Il succo della storia è questo, semplifico perché semplice persona sono: il Pdl non vuole cedere su un punto che è stato chiamato decreto salva-vescovi e che è caro anche ai cattolici del PD, il Movimento 5 Stelle non è disposto a votarlo e quindi risponde picche, Sel e PD sono contro il M5S che accusano di sabotare i lavori e di ostruzionismo, l’On. Scalfarotto vuole una legge largamente condivisa, e anche se ci sarebbero i numeri dei primi firmatari della Legge (Sel, PD e M5S) tutti i successivi cambiamenti e compromessi al ribasso rendono impossibile un nuovo accordo; in mezzo a tutto sto’ casino i Cittadini Cinquestelluti fanno la guerra a Laura Boldrini che hanno votato pochi mesi fa, dato che cambiano idea secondo le dritte del capo, con il risultato di irrigidirne le posizioni.
Tutto questo sulla pelle degli omosessuali italiani: se si vergognassero anche un po’ tutti quanti sarebbe cosa buona.
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