Può più il potere del desiderio. L’illustre politico gay Rosario Crocetta giura fedeltà alla Sicilia e rinuncerà al sesso considerandosi ”sposato” con la sua Sicilia bbedda se sarà eletto governatore nelle file del PD perché a suo dire, ”guidare la cosa pubblica è come entrare in un convento”. E noi ignoranti che pensavamo che fosse come entrare in un casino.
Crocetta si avventura in un ardito paragone con Burlesconi dicendo che non farà la sua fine, dato che il Nano Imperatore si è ”consumato sia per la sua incapacità politica che per le donne, diciamo la verità, pur avendo più anni di me”. Rispetto a tale altissimo discorso politico possiamo solo commentare con ciò che diceva il nostro amato nonno, scomparso da tempo, che ci ricordava – a noi nipoti – di non meravigliarsi mai di ciò che fanno gli altri perché, aggiungeva con contadina lucidità, ”le meraviglie si attaccano”.
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