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“Pronti ad altri scenari” o di quel PD che se ne frega del parere dei suoi elettori e al quale le lezioni elettorali non servono

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di G.G. #politica twitter@gaiaitaliacom #governo2018

 

 

Mentre Luigi Di Maio sproloquia con frasi da Dottor Balanzone e dice che il M5S andrà al governo e “niente ci fermerà”, senza ricordare che gli mancano poco meno di un centinaio di voti alla Camera e che per effetto della nostra Costituzione se non ci sono i numeri in parlamento i governi non si fanno, spunta una dichiarazione sibillina attribuita a Maurizio Martina, reggente del PD, quindi ostaggio delle sue correnti, il quale avrebbe affermato “Se il Colle ce lo chiede pronti ad altri scenari”.

Luca Telese, ultimo della lunga serie di fanfaroni che non dovrebbero avere voce e che vi trovate dappertutto, un po’ come la vostra pettegola vicina di casa, affermava nei giorni scorsi che la stragrande maggioranza degli elettori PD vuole un accordo con il M5S, cosa che è falsa come affermare che ho i capelli biondi (sono calvo), tuttavia la sua affermazione si avvicina al vero nel caso sia riferita ad una buona fetta di dirigenza del partito, lo sconfitto e insipido Orlando in primis, che sarebbero disposti “nel caso il Colle lo chiedesse”, ad “altri scenari”. Perché a certa gente – troppa – che vive di PD, e a tutta quella fetta di politici del buonismo opportunista che regala le poltrone, ma se ne strafotte del cittadino, di ciò che pensano i suoi iscritti non interessa nulla.

Non siamo qui a dire che al M5S e a Di Maio interessi ciò che i loro elettori pensano, ma almeno gliela sanno raccontare meglio e, in più, l’orrida creatura di Grillo & Casaleggio è consapevole di rivolgersi ad un popolino incolto ed ignorante che non sa nemmeno articolare coerentemente un pensiero ma che, piaccia o no, e forse per fortuna, vota come tutti noi e come gli dei che si sentono importanti perché hanno il tesserino di un’agenzia stampa che permette loro di entrare in Parlamento (tra i quali un nostro, per fortuna ex, collaboratore).

Dall’altra parte Matteo Renzi che continua, nelle poche dichiarazioni che rilascia, a dire che “il PD è stato messo all’opposizione dai suoi elettori ed è all’opposizione che starà” facendo veramente pensare che l’unico modo per governare un partito italiano, proprio come succede al centro destra e alla destra del M5S, sia quello di avere qualcuno che comanda e tutti i gatti miao.

Una rapida corsa per i social, per quanto poco possano contare ed interessare, chiarisce come stanno le cose: gli elettori del PD l’accordo con Di Maio non lo vogliono. Altri scenari che non siano quelli usciti dalle urne, è la nostra personale linea di pensiero, non faranno altro che esacerbare l’insofferenza – più che giustificata – verso una banda di opportunisti ai quali il rapporto col cittadino che vota, che paga i loro stipendi, i loro rimborsi elettorali, le spese per le loro trasferte e non vorremmo continuare oltre, non interessa nulla.

Così loro gigioneggiano, parliamo di Salvini e Di Maio, ma l’esempio potrebbe estendersi, e si fanno fotografare con le famiglie e le uova di Pasqua, dimostrando in fondo di essere così disgustosamente umani da sentirsi superuomini proprio come i loro predecessori. Tutto mentre ad un mese dalle elezioni di un governo non c’è nemmeno l’ombra (ma sapete, una volta fatto il governo dovranno rispettare le loro promesse elettorali impossibili… E saranno guai).

Insomma una classe politica fottuta più della precedente che non sa che pesci prendere, ma ha la faccia tosta di parlare di terza Repubblica. Si vergognino. E con loro i nuovi servi del potere che dai mass-media cercano di legittimarli.

 




 

(2 aprile 2018)

©gaiaitalia.com 2018 – diritti riservati, riproduzione vietata

 

 





 

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