di Giancarlo Grassi
Un milione e mezzo di persone, forse due, hanno sfilato per le vie di Parigi per manifestare contro gli orribili attentati che hanno insanguinato la capitale francese nelle giornate tra il 7 e l’8 gennaio scorso. Tra le centinaia di migliaia di persone comuni, anche 60 capi di stato in quella che è appare comprensibilmente come molto più di una manifestazione pacifica, ma una vera e propria presa di posizione mondiale contro il sedicente Stato Islamico che ha festeggiato la strage di Charlie Hebdo con dichiarazioni guerresche.
Angela Merkel, David Cameron, Matteo Renzi, Benyamin Nétanyahou, Mahmoud Abbas, il Re di Giordania tra gli altri. : “Sono i nostri stessi figli ad attaccarci. Non è possibile continuare così”, sono parole dei politic francesi che riassumono il dramma di una ferocia ideologica da far scatenare la guerra contro la Francia da parte degli stessi francesi, così come già erano successo per altri attentati in altre nazioni europee.
DIRECT VIDEO – Hollande et les chefs d’Etat étrangers marchent sous les applaudissements http://t.co/V12m5QDkGA pic.twitter.com/xEc26IVjLG
— BFMTV (@BFMTV) 11 Gennaio 2015
Anche se le cifree ufficiale parlano di un milione e mezzo di partecipanti il Ministero dell’Interno francese ha dichiarato che non è possibile stimare il numero francesi che hanno sfilato per le strade di Parigi e qualificano la manifestazione come la più partecipata della storia di Francia. Il quotidiano La Repubblica nella sua edizione online stima in 2 milioni partecipanti pubblicando la foto di una Parigi invasa dalla folla.
La manifestazione a Parigi, ora i governi occidentali dovranno chiedersi dove hanno sbagliato per lasciare che l’orrore chiamato Stato Islamico cresca fino a diventare una minaccia per la pace mondiale, avviene nello stesso giorno in cui in Nigeria due bambine di 10 anni (due bambine di dieci anni!!) imbottite di esplosivo hanno fatto saltare in aria una trentina di persone in un mercato – 3 morti e ventisei feriti, è il bialncio provvisorio – a Potiskum, nello stato nord-orientale di Yobe, roccaforte del gruppo jihadista assassino di Boko Haram.
L’Europa non ha paura, questo dice la manifestazione parigina, ma i problemi rstano. E sono enormi.
(11 gennaio 2015)
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