La più inutile associazione gay d’Europa ci ha onorato di un laconico commento postato su Twitter @gaiaitalia a proposito del nostro articolo ”Come mai Arcigay tace sul No del PD di Milano alle Coppie di Fatto” reinviandoci al link della pagina di Arcigay dove il CIG di Milano presume di intervenire sulla questione.
Avevamo giá letto la risposta che non dice nulla di nuovo sullo stile arcigaïo di dire una cosa per dirne un’altra per evitare gli scontri troppo diretti, che non manchi una sovvenzione pubblica, che poi le straoridnarie iniziative che solo parlano all’ombelico dell’ascoiazione come si fanno?
La risposta intitolata ”Il vento del cambiamento rischia di diventare libeccio” già dal suo titolo ispira tenerezza. Perché per diventare libeccio il vento deve prima soffiare. E non soffia. Prosegue parlando di ”…stupore e un pizzico di imbarazzo” e suggerisce che ”sarebbe utile che ci si concentrasse tutti nell’aiutare la Giunta a riempire di contenuti e di utili strumenti il Registro delle Unioni civili, altrimenti resterà un mero atto simbolico”. Disgraziatamente il problema non sono i meri atti simbolici, è l’opposizione del capogruppo del partito di maggioranza della giunta milanese, il PD, che parla -evidentemente- a nome del partito e che il Registro non lo vuole.
Non dire le cose come sono, amici di Arcigay Milano, è tacere. Continuare con le disastrose politiche del non dire troppo che non ci costringano a chiudere per mancanza di fondi è tacere. Evitare di dire chiaro ciò che va detto perché ci sono rappresentanti di Arcigay dentro il PD è tacere. E tacere è una vergogna.
E per sottolineare ció che vogliamo dire quando affermiamo che Arcigay parla solo a pochi eletti (sic!) e non arriva al popolo italiano pubblichiamo l’intervento del Presidente del CIG Arcigay Milano che potete trovare anche cliccando qui:
”Bisogna parlare a chi guarda, con un po’ di pregiudizi, alle innovazioni. E le innovazioni all’inizio sono ritenute sempre sbagliate, ma va dato tempo per farle capire, come sta succedendo con l’area C. Sono certo che si arriverà al giusto risultato se parità e uguaglianza saranno garantite e tutelate nella celebrazione delle differenze. Non esiste una Milano cattolica e una laica. Milano è secolarizzata ed europea. Milano è di tutti. ll registro delle unioni civili per tutti.
Spero che certi discorsi (sic! ndr) non ostacolino il delicato lavoro di ricostruzione che alcuni assessori come Majorino e Boeri stanno portando avanti con il contributo del movimento lgbt e non sia reso vano l’impegno certosino di Marilisa D’amico e Anita Sonego, che nelle Commissioni e in Consiglio stanno facendo l’impossibile per accelerare i tempi. Se è davvero vento di cambiamento non vorrei che, a causa di qualcuno, questo venga trasformato in libeccio. Le libecciate danneggiano sempre il raccolto. E se non ci sarà raccolto in questo caso sarà colpa di chi alimenta il vento negativo (sic! ndr).”
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