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Italia e malpancismi: un paese imbarazzante dove le flatulenze diventano verità

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di Daniele Santi
Flatulenze vendute come verità, malpancismi trasversalmente neofascisti, corazzate informative e macchiette nemmeno troppo riuscite atte a screditare senza informare, con il giornalista a libro paga che interrompe ad arte coloro che dicono cose ritenute scomode per lasciare spazio a coloro che sono a libro paga a loro volta, assunti o finanziati da altri malpancismi trasversalmente neofascisti. Parola d’ordine: confondere.
Parola che segue la tendenza tutta italiana al malpancismo: a sposare cioè sulla base degli impulsi delle proprie pance una causa piuttosto che un’altra. Una alla settimana, a volere essere parchi. E a non sapere distinguere cosa appoggiare e cosa no: lo diceva uno storico inglese che anche quando si parla di pace (non quando si straparla di pace guerreggiando via social) la passione andrebbe tenuta sotto controllo, perché l’essere troppo appassionati porta al conflitto.

Ma torniamo a noi, e alla disgustosa informazione faziosa e servile che sta raccontando di PD, AVS e opposizioni varie, più alcuni milioni di manifestanti contro il genocidio voluto da Netanyahu e la sua cricca di coloni estremisti (che uccidono esattamente come uccide Hamas, accomunati dallo stesso spirito di voler annientare l’avversario), complici in qualche modo della trama tessuta da Hannoun atta a finanziare Hamas per le vie che ormai sono note grazie alle indagini delle autorità.
Seguire il disegno della destra al Governo che criminalizza chi manifesta – a partire dall’essenziale [sic!] decreto anti-rave che alla criminalizzazione serviva – è del resto il lavoro dei giornalisti [sic] a libro paga e che tengono famiglia, ma certamente, vi diamo una notizia, è menzogna allo stato puro.

Altrettanto certamente la comunicazione dell’opposizione dovrebbe avere una maggiore chiarezza, le sue manifestazioni dovrebbero isolare i facinorosi e coloro che sono lì mandati da chissà chi e chissà perché (e lo scriviamo solo per non andare più a fondo); dovrebbe organizzarsi in modo che sia possibile, anche a colpo d’occhio, quella pulizia che serve anche a una comunicazione decente, non confusa, e meno attenta ai voti.

Volete dirlo chiaramente che queste destre accusano PD, AVS eccetera affinché nessuno si ricordi che Meloni e sodali di poltrona non hanno mai chiamato col suo nome lo schifo umano perpetrato da Netanyahu? Impareranno le sinistre e tutti i loro rappresentanti che non ci si presenta in trasmissioni dove la missione del giornalista a libro paga è quella di creare confusione interrompendo a bella posta l’intervento sgradito per dare la voce al sodale leccaculista?

Perché non cominciare a raccontare a voce alta e con parole chiare delle decine di migliaia di morti, donne e bambini inclusi, voluti da un capo di governo assediato dalla giustizia interna e internazionale che, con il genocidio sull’afona coscienza, scorrazza liberamente per l’Europa nonostante il mandato di cattura della Corte Penale Internazionale nel silenzio agghiacciante del Governo italiano e di troppi altri governi – che però almeno hanno il buon gusto di non prendersela con le opposizioni italiane?

Mentre le destre chiedono un’informativa su quanto successo rispetto alla faccenda Hannoun, si è proprio certi, dalle parti dell’opposizione, che gridare allo scandalo e accusare queste destre illiberali e bugiarde di voler andare all’esercizio provvisorio, prestando il fianco alle accuse di volere nascondere i rapporti tra sinistre e pro-pal filo-terrorismo? – sia proprio la cosa giusta da fare?

Anche in politica la passione incontrollatal’inseguire a tutti i costi il voto cavalcando il somaro che tira di più in quel momento, non pare dunque essere la scelta più saggia, soprattutto quando il proprio oppositore ha la capacità – grazie alle incapacità manifeste di altri – di trasformare ogni debolezza di chi si oppone in arma di offesa.
Si rimpiange il tempo in cui le persone che si davano alla politica trovavano il modo, avendone le capacità, di rendere appassionante un’idea, un progetto politico, un’iniziativa, una manifestazione.

Nel frattempo il giornalista a libro paga chiude la bocca, e chiuderà la bocca fino a quando non si farà in modo che l’informazione torni ad essere tale e il dibattito utile, vale a dire fino a quando si dirà basta a una spaventosa concentrazione di informazione in mano a una sola famiglia, dicendo vogliamo approfondire questo argomento. Per questo chiudono la bocca, per approfondire, ma quello che pare a loro. La piantino le opposizioni di gridare al lupo. Il momento è serissimo.

 

 

 

(29 dicembre 2025)

©gaiaitalia.com 2025 – diritti riservati, riproduzione vietata

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



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