di Giovanna Di Rosa
E così in questo agosto di vacanza anche per la politica seria, Salvini ha scelto la via macroniana per dire a Meloni il suo guarda che iodi te me ne frego e faccio e dico esattamente quello che m i pare; cioè la maggioranza è schiava della Lega e Salvini sceglie agosto per manifestare il suo “i Salvini ballano”.
Terreno dello scontro Macron, che il leader leghista ha deciso di provocare nella maniera che gli è propria – dicendo stupidaggini diplomaticamente offensive – in linea con il messaggio leghista del: politica è provocazione.
Poco prima aveva lanciato la solita cretinata agostiana sull’eliminazione dell’obbligo vaccinale per tentare di defenestrare Schillaci che ha abbastanza dignità per andarsene da solo, qualora lo ritenesse opportuno.
Insomma dai governi balneari di un tempo (quelli che duravano da giugno a settembre) si è passati ai Salvini d’agosto.
Dal rimpiangere i Craxi e gli Andreotti ci siamo già passati, ora siamo vicini al cominciare a rimpiangere anche l’orrenda seconda repubblica, tale l’hanno definita i fautori del gattopardismo, a causa dell’orrenda incompetenza e insipienza della politica di oggi. Una politica di nominati che ha il coraggio di definirsi terza – e lo è: rispetto ai problemi, alla loro soluzione, a un paese che governano secondo loro e non secondo i tempi, e si potrebbe continuare a lungo.
Eccoci così ai Meloni e Tajani sostituiti a 360° dal vicepremier e ministro delle Infrastrutture che scorrazza, selvaggio, da un campo all’altro provocando, dividendo, insultando, proponendo senza portare a compimento nulla. Se non il proprio potere.
(24 agosto 2025)
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