di P.M.M.
Perché a volere proprio essere puntigliosi, mica è il Ponte sullo Stretto che si contesta: si contesta l’opera faraonica che diventa cattedrale nel deserto, come del resto è nelle caratteristiche del ministro Salvini: proclami roboanti, progetti mirabolanti, e tutto attorno il niente.
Ad esempio l’acqua che verrà sprecata in quantità esorbitanti per cementi e affini, è un bene primario che alla Sicilia manca da sempre dentro un problema di approvvigionamento idrico secolare che nessuno, tanto meno la destra che la governa coi piedi, ha mai risolto.
Alcuni dati:le problematiche legate alla mancanza di acqua corrente in Sicilia si manifestano in maniera diffusa, certamente a causa della grave siccità, ma soprattutto a causa della scarsa efficienza delle infrastrutture idriche ridotte a colabrodo. Ad Agrigento, ad esempio, così come a Caltanissetta, non soltanto l’acqua è poca e spessissimo razionata, ma addirittura succede che non sia potabile e venga portata con le autobotti. Da chi vengano gestite le autobotti non sappiamo. Anche a Enna, Palermo e Trapani non si scherza: l’emergenza idrica è serissima, con agricoltura e turismo in forte sofferenza. E abitanti infuriati. Non stanno bene neppure Messina e Catania anche se stanno meglio delle altre città nonostante esse stesse siano state sottoposte a misure necessarie come la turnazione [sic] nell’erogazione dell’acqua. Nemmeno a Ragusa le cose vanno bene: la popolazione affronta regolarmente gravi problemi di approvvigionamento idrico che non si limitano solo alla mancanza di acqua, ma riguardano anche la qualità e l’efficienza della distribuzione.
Insomma, per questi problemi da nulla forse non basterà un ponte, e nemmeno la prosopopea di Salvini. Servirà altro, ma chissà cosa sarà questo altro se il progetto del Ponte sullo Stretto non prevede finanziamenti diretti per risolvere disservizi specifici come la carenza idrica, l’inefficienza sanitaria o i problemi di gestione dei rifiuti in Sicilia? Del resto l’investimento di 13,5 miliardi di euro è possibile interamente grazie a fondi pubblici che devono però essere interamente destinati alla costruzione dell’opera (il ponte vero e proprio, con la sua campata unica di 3.300 metri) e alle infrastrutture di collegamento stradali e ferroviarie al ponte connesse (circa 40 km di raccordi stradali e ferroviari, in gran parte in galleria, che collegheranno il ponte all’autostrada Messina-Catania e alla rete ferroviaria esistente), sia sul versante siciliano che su quello calabrese.
Dunque grazie a Salvini e al suo sogno faraonico i siciliani avranno forse un Ponte che passerà alla storia ma continueranno a non avere l’acqua potabile. Per non parlare delle persone che rimarranno senza casa causa espropri e del cui futuro non si sa nulla (e vengono anche prese in giro dal Sig. Ministro perché manifestano durante la presentazione dell’opera ). Un’altra genialata tutta italiana (e non stiamo dicendo che il ponte non debba essere fatto ci limitiamo a un paio di osservazioni).
Poi c’è il capitolo ferroviario sul quale si dovrebbe aprire un intero trattato, ma ci si limita a dettagli di pochissima importanza: per percorrere in treno la tratta Palermo-Siracusa (260km) il tempo di percorrenza minimo è di circa 5 ore e 45 minuti, che supera facilmente le 6 ore – tanto i siciliani possono perdere tempo perché non hanno nulla da fare come gli insulti di Salvini ai meridionali ricordano (ma tanto lui poi si è scusato).
Per la cronaca, e in chiusura, nel 2016 Salvini diceva questo. E non sono necessari altri commenti.
(7 agosto 2025)
©gaiaitalia.com 2025 – diritti riservati, riproduzione vietata
Iscrivetevi alla nostra newsletter (saremo molto rispettosi, non più di due invii al mese)