di Samuele Vegna
Non c’è più il presidente Pertini che non si faceva mettere i piedi in testa da nessuno, e mi viene anche voglia di cambiar secolo, a pensare di dover rimpiangere Andreotti che nel 1979 inviò le nostre navi nell’oceano a migliaia di chilometri dalla nostre coste per salvare i profughi del Vietnam.
Oggigiorno abbiamo autorità come Giorgia Meloni e come Sergio Mattarella, che possono esercitare la libera espressione, anzi, avrebbero un dovere patriottico di solidarietà, un dovere nei nostri confronti come popolo, il dovere di difendere e di proteggere la relatrice ONU Francesca Albanese, sanzionata dagli States di Trump e dall’Israele di Netaniahu, perché ha detto la verità: il genocidio a Gaza c’è.
Nel Paese di una classe politica gravida di un vuoto pneumatico tale dal volerci far credere che i dazi imposti da un ottuagenario col parruccone biondo e l’autoabbronzante spalmato male siano utili alle imprese, rimbomba la nostra voce nel vuoto (e tocca farle eco), per spezzare il silenzio assordante su questa vicenda, il silenzio complice da parte della presidente del Consiglio che rappresenta la maggioranza di elettrici ed elettori votanti, e il silenzio incredibile del Presidente Mattarella, che rappresenta tutto il popolo nella sua interezza, ed è il custode della Costituzione.
Mi piange il cuore persino a rimpiangere Craxi, che a Sigonella dimostrò la potenza italiana, le nostre capacità d’imperio nel proteggere la nostra autonomia e sovranità, cosa sconosciuta a questa classe politica.
Ma non ci si stupisce, magari è solo un tema estivo; va considerato infatti che nemmeno si esprimono su quel pasticciaccio brutto accaduto dentro e fuori il Duomo di Monza, il funerale di Davide Cattaneo, noto neofascista, caratterizzato da una pacata normalità di saluti fascisti e bandiere neofasciste poco lontano tra l’altro, da una manifestazione per commemorare le vittime per l’eccidio orrendo (e nazifascista) di Marzabotto.
Saranno in vacanza loro, oppure sono in vacanza i nostri valori, partigiani e antifascisti, e soprattutto, repubblicani?
(16 luglio 2025)
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