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Antonio Tajani e lo Ius Scholae, a volte ritornano

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di Samuele Vegna

A estate non ancora cominciata, clima torrido a parte, c’è chi si era già scottato col risultato dei referendum dell’8 e 9 giugno. Ad oggi però si sa, il clima sta cambiando, e con grande velocità: così avviene anche nella nostra farraginosa, e truculenta, politica.

Sulla prima pagina di Gaiaitalia.com si leggeva di un’improvvisa svolta liberale di Forza Italia, che si era già vista al congresso di maggio con le roboanti e potenti parole di Simone Leoni, rappresentante eletto di una generazione stufa di non essere ascoltata, stufa di vedersi privare del futuro da parte di una classe dirigente non soltanto anziana, ma proprio vecchia in sé e per sé. Stufa di vedere i propri coetanei e amiche e amici di scuola non essere cittadini e cittadine italiani e che aveva scontentato non poche genti dell’estrema destra italiana, Lega in pole position.

Nel programma approvato nel 2022 difatti FI aveva inserito lo Ius Scholae, il diritto alla cittadinanza per chi, di cittadinanza straniera, avesse completato gli studi della scuola dell’obbligo in Italia. Quasi un milione di studenti e studentesse avrebbero ottenuto la cittadinanza: giovani col diritto di votare e di scegliere per il futuro dell’Italia, che rimarrà comunque ai giovani.

La destra medievale storceva il naso, da Fratelli d’Italia alla Lega, ovviamente, che prometteva battaglia su tutti i fronti.

La maggioranza potrebbe cadere o comunque ricevere un durissimo colpo se il Partito Democratico, pur diviso in correnti che e capi bastone come ai vecchi tempi, si decidesse (difficile che prendano decisioni importanti e necessarie) a calendarizzare questa proposta di legge che l’onorevole Foti (FDI)  ha definito “un tema estivo”, dimentico che i governi italiani, spesso, cadono d’estate e per colpa della Lega. 

Lo Ius Scholae è fermo dalla scorsa estate in parlamento, ma sembrerebbe che con Tajani e Forza Italia a sostegno, e dall’esterno il PD, Azione, e forse anche il Movimento Cinque Stelle, si potrebbe giungere a un nuovo diritto, a qualcosa di positivo, a una nuova libertà, e forse, anche a un nuovo governo, e a un salto di civiltà per questo martoriato Paese. Quasi un milione di persone avrebbero non più diritti come dice qualcuno, ma i diritti fondamentali che spettano a chi vive in un paese e in quel paese è nato.

Una destra liberale e sociale che si occupi di chi è emarginato non per sua volontà è quanto mai necessaria in questo periodo di fascismi e di odio.

 

 

(3 luglio 2025)

©gaiaitalia.com 2025 – diritti riservati, riproduzione vietata

 

 





 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



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